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OMELIA DI S. ECC.ZA MONS. MAURO PARMEGGIANI DEL 22 AGOSTO 2022 79° anniversario dell’Opera al servizio della Divina Misericordia
OMELIA DEL 22 AGOSTO 2022
ALLE CAPITOLARI DELLE APOSTOLE DI GESÙ CROCIFISSO
San Giovanni Rotondo, Cripta Di San Pio
In questo giorno in cui ricorre 79° anniversario dell’Opera al servizio della Divina Misericordia, ossia il giorno in cui San Pio da Pietrelcina confermò al vostro fondatore, Mons. Domenico Labellarte l’ispirazione che aveva avuto qui a San Giovanni Rotondo a metà maggio dello stesso anno, abbiamo la grazia di celebrare accanto al corpo del Santo e rendere grazie a Dio nel giorno in cui la Chiesa, al termine dell’Ottava dell’Assunta, celebra Maria con il titolo di “Regina”.
Ci piace ricordare stasera cosa confermò San Pio al giovane Domenico, ancora seminarista. Una ispirazione che si vergognava a rivelare ma che il Santo del Gargano aveva compreso.
- Elevare la vita sacerdotale nei Ministri e nel popolo di Dio;
- Formare dei fedeli laici elevati spiritualmente, capaci di vivere a fianco dei sacerdoti e di
condividere la loro ansia pastorale.
- Favorire la Comunione tra Vescovi, Sacerdoti e diaconi regolari e secolari.
Una ispirazione che non solo il Santo del Gargano confermò ma che fece sua. Davanti alla domanda del giovane Domenico: “Padre, che devo fare? Lei sa che non sono capace!”, Padre Pio gli rispose: “Ci sono io, non ti mancherà mai il mio aiuto”. E davanti all’ulteriore esitazione del vostro Fondatore: “Padre, m’ insegni concretamente che cosa devo fare? Padre Pio gli suggerì di far nascere innanzitutto la Lega della fraternità tra i suoi compagni di Seminario, di favorire la comunione a tutti i livelli ed insieme prodigarsi nelle varie opere di misericordia che il signore volta per volta li avrebbe presentato.
E così cominciò la vostra Opera. Domenico Labellarte coinvolse 19 compagni e sacerdoti che si impegnarono a vivere nella fraternità, nella santità e nella misericordia, uniti a Maria Santissima.
Questo anniversario dell’ispirazione confermata da Padre Pio e la Memoria di Maria Regina devono farci riflettere.
Voi siete il ramo femminile che è chiamato oggi a portare avanti questo carisma innanzitutto rimanendo sempre attente tra voi a vivere nella sororità e nella misericordia vicendevole. Mons. Labellarte, in uno scritto dell’epoca scrisse circa a questi propositi:” Conseguenza di questo lavoro interno ed esterno sarà un migliore avvicinamento a Dio, un rendersi conto delle miserie umane ed una spinta ad interessarsi di esse, un’elevatezza maggiore di spirito…; e questa nostra vita produrrà un grande fascino sui nostri compagni e porterà un soffio di vita nuova nel Collegio.”
Ebbene io stasera chiedo per intercessione di San Pio che questi propositi diventino sempre più anche i vostri. Innanzitutto tra voi e le vostre consorelle. E poi tra voi a servizio dei Vescovi, dei Sacerdoti, dei Diaconi del santo popolo di Dio! Ma non un servizio manuale – se occorrerà anche quello… – soprattutto un servizio nell’incrementare grazie al vostro esempio il desiderio dell’avvicinamento a Dio da parte dei suoi Ministri ma anche del Suo popolo, il rendersi conto delle miserie umane ed una spinta non a sottolinearle o criticarle – è facile e ciò crea soltanto divisione e non attrae certo né alla vita religiosa, né a quella sacerdotale, né a quella cristiana ma di interessarsi di esse, cioè prenderle a cuore, per spingere la sorella o il fratello a un’ elevatezza maggiore di spirito!
Maria Regina ci è di esempio, vi sia di esempio.
Anche lei era giovane quando le fu annunciata la scelta per divenire la Madre di Dio. Per generare al mondo Colui che avrebbe avuto misericordia delle sue creature, che avrebbe con la Parola, gli esempi, i miracoli, la sua passione, morte e risurrezione insegnato a tutti a guardare in alto, a sperare, a perseverare!
Anche Lei ebbe la le sue perplessità:” Come avverrà questo poiché non conosco uomo?” e a Lei lo stesso Dio, tramite il suo Angelo, il suo Messaggero confermò l’annuncio gioioso che le aveva dato:” Rallegrati, piena di grazia; il Signore è con te” confortandola. “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” e gli venne dato un segno:” Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei che era detta sterile; nulla è impossibile a Dio!”.
E così Maria accetto la sua chiamata:” ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”.
La chiamata che l’ha portata sulle orme di suo figlio per tutta la vita, fin sotto la croce, fino alla Pentecoste quando solidale nella preghiera con gli Apostoli ha ricevuto con loro una nuova effusione di Spirito che l’ha resa Madre della Chiesa, della Chiesa in uscita, che ha annunciato il Risorto in tutto il mondo. E al termine della sua esistenza terrena – lo abbiamo celebrato 8 giorni fa – non ha conosciuto la corruzione del sepolcro ma dopo la Sua dormizione è entrata subito nella gloria del Cielo, Assunta in anima e corpo. É entrata in Cielo dove siede regina!
Una regina speciale, però. Una regina che fin dal momento dell’Annunciazione per ricevere la corona di gloria che Dio da sempre le ha preparato affinché potesse generare Cristo al mondo riceve la corona di gloria a capo chino. Quanti artisti hanno pensato a questo momento ma nessuno l’ha mai raffigurata dritta, fiera di ricevere la corona ma sempre sottomessa, umile, “serva di Dio”, “Umile” che ci ripete: “Dio ha rovesciato i potenti dai troni ha innalzato gli umili”.
La festa di Maria Regina, il ricordare la conferma da padre di San Pio delle vostre origini, la vita stessa di San Pio, ci confermano che se vogliamo “regnare” dobbiamo “servire”, che per raggiungere l’unica e vera regalità che è il partecipare alla gloria del Cielo dobbiamo chinare il capo davanti alla volontà di Dio a servirlo, accoglierlo, amarlo… che significa concretamente non solo pregarlo ma anche servirlo, accoglierlo, amarlo… nelle sorelle e nei fratelli ed in particolare per voi nei ministri di Dio e nei battezzati che necessitano del vostro servizio umile.
Umiltà che non deve essere di facciata. Abbassamento senza scopo. Che non deve essere rinuncia alla propria dignità ma la via per raggiungere l’unica gloria che ci preme quella di Gesù, umile di cuore che è già perfettamente nella gloria. La gloria meritatagli dall’amore che ci ha donato senza fine.
Domani eleggerete la nuova Superiora Generale. Che come il vostro Fondatore non abbia mai la presunzione di sapere tutto. Ma abbia l’umiltà di chiedere aiuto e consiglio come il giovane Domenico chiese a Padre Pio. Che sappia guardare alle miserie umane non per disprezzarle ma per prenderle a cuore aiutando a puntare alla conformazione a Cristo.
Che con tutte le Apostole sappia vivere al femminile la chiamata a sostenere i Vescovi, i Sacerdoti, i Diaconi, il popolo dei Battezzati con la preghiera e il servizio. Che sappia guardare sempre a Maria alla sua umiltà, al suo spirito di servizio. Che come sentiva Padre Pio sappia farsi condurre da Maria ogni giorno come da una Madre – “Mammina” lui la chiamava…-.
Che accanto ai successori degli Apostoli e i loro collaboratori sappia come Maria essere accanto a Gesù e a loro nei momenti belli e in quelli dove la croce è più difficile da portare.
Che con l’aiuto e l’intercessione di Maria che ora, Assunta in Cielo, intercede per noi, sappia ogni giorno aspirare a quella Gloria che tutti ci attende. quando Lui sarà tutto In tutti e noi vivremo in quella gloria a cui Padre Pio nella sua umiltà ha sempre aspirato non per vanagloria umana ma per desiderio di conformarsi sempre più, come di fatto si è sempre più conformato a Cristo! Amen.
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