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NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Voce di chi grida nel deserto SAN GIOVANNI BATTISTA è stato patrono della musica prima di Santa Cecilia..Non è un caso che Guido D’Arezzo abbia inventato il suo sistema esacordale sulle parole dell’inno di San Giovanni Battista. Egli, infatti, inventò il tretragramma (progenitore del pentagramma) e diede un nome alle note che prima di allora furono nominate mediante un sistema alfabetico (a-b-c-d-e-f-g). Si servì proprio di questo splendido inno pensato in lode a Giovanni il Battista, che con la sua vita ha dato un’idea molto chiara ed eloquente di come dovrebbe essere la musica liturgica. Traduzione: Da qui derivano tuttora i nomi delle note musicali: Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La. Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo (Disc. 293, 1-3; PL 38, 1327-1328) Che cosa significa il silenzio di Zaccaria se non la profezia non ben definita, e prima della predicazione di Cristo ancora oscura? Si fa manifesta alla sua venuta. Diventa chiara quando sta per arrivare il preannunziato. Il dischiudersi della favella di Zaccaria alla nascita di Giovanni è lo stesso che lo scindersi del velo nella passione di Cristo. Se Giovanni avesse annunziato se stesso non avrebbe aperto la bocca a Zaccaria. Si scioglie la lingua perché nasce la voce. Infatti a Giovanni, che preannunziava il Signore, fu chiesto: «Chi sei tu?» (Gv 1, 19). E rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23). Voce è Giovanni, mentre del Signore si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è voce per un po’ di tempo; Cristo invece è il Verbo eterno fin dal principio. |
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