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L’incontro inaspettato
Ci sono incontri tra persone del tutto casuali che capitano quando meno te li aspetti … non si sa né come né perché, ma riescono a donare una gioia intensa, quella stessa che rimane e traspare dagli occhi anche per lunghi periodi…la magia di un incontro, che qualcuno può attribuire al Destino, a Madre Natura, ma che noi cristiani attribuiamo a Dio e al Progetto che Lui ha su ciascuno di noi.
A noi è capitato proprio qualcosa di simile… a noi chi? Vi starete domandando… siamo due ragazze e la nostra amicizia è iniziata qualche anno fa mentre frequentavamo la Parrocchia San Agostino di Giovinazzo (Ba) ed entrambe eravamo impegnate attivamente come educatrici A.C.R. (Azione Cattolica Ragazzi). Fino ad oggi però coltiviamo la nostra amicizia prevalentemente al di fuori di quel contesto ed è così che possiamo considerare la nostra partecipazione all’incontro di spiritualità promosso dal Servizio di Pastorale Diocesano Giovanile sul tema: “Che cosa è l’uomo perché te ne curi?” (Sal 8,5), animato questa volta dalle Suore “Apostole di Gesù Crocifisso”, di giovedì 14 gennaio 2010, del tutto “inaspettata e casuale”. Infatti una di noi è stata direttamente coinvolta da Sr Maria Orsola, che l’ha invitata a partecipare a quest’incontro, ed ha esteso l’invito all’altra, che pur essendo già a conoscenza dell’incontro era ancora titubante sulla sua partecipazione … E’ bastato un SMS “Ciao! Hai da fare stasera?” e una risposta aperta “No, perché?” per ritrovarsi tra i banchi della chiesetta San Francesco di Giovinazzo e essere coinvolti in prima persona a questa iniziativa e volerla ora condividere con voi tutti lettori.
Arrivate a destinazione ci siamo accorte che la chiesa era ancora semivuota, ma ben presto si è riempita di giovani e il loro entusiasmo e calore sono aumentati intensamente durante le prove dei canti, animati con passione dalle Suore. L’incontro si è svolto alla presenza del Vescovo Mons. Luigi Martella e le sue parole, tratte dalle Linee pastorali del biennio 2009-2011, Tra sogni e speranze per un progetto di vita hanno costituito il punto di partenza per la riflessione personale circa il tema del Progetto di Vita, “che non è l’esatta fotocopia di quello che uno sa fare, infatti Dio chiama per realizzare un disegno che è sempre al di là di quello che l’essere umano sa fare”.
Prendendo la parola il Vescovo ha citato una significativa frase di Giovanni Paolo II: “E’ necessario oggi che l’eroico diventi quotidiano e il quotidiano diventi eroico”.
Il momento più emozionante è stato per entrambe quello in cui siamo state chiamate a scegliere un simbolo, tra quelli proposti, con cui identificare la parte più fragile di noi stessi, più bisognosa di riconoscere la grandezza dell’amore di Gesù, che è tanto grande da essere infinito da abbracciare tutta l’umanità. Una biglia, che incanta con la sua bellezza, rivela come l’essere umano si senta autosufficiente, autonomo e indifferente; una foglia secca, per comunicare la perdita di speranza e fiducia di fronte alle delusioni, che a volte si incontrano nella vita; la sabbia, paragonabile ad una fede inconsistente, facilmente influenzabile dagli esempi negativi senza valorizzare gli aspetti e le persone di valore, che ci circondano; ed infine la pietra, che ricorda tutte le volte in cui si ha difficoltà a perdonare coloro che ci hanno ferito. Dopo aver preso il simbolo “fatto a posta per sé” ciascuno lo ha deposto davanti all’altare dentro un grande cuore che rappresentava il Cuore di Gesù, che nonostante si sia fatto carico di tutte le nostre debolezze, continua ad essere capace di donare il proprio amore e a ricordarci di seguire il suo esempio. Infatti l’incontro si è concluso portando con sé un piccolo cartoncino a forma di cuore, su cui abbiamo trovato un passo della Parola di Dio da incarnare nella propria vita …
A questo punto speriamo di avervi trasmesso almeno un pizzico della nostra commozione, sperimentata lì quella sera, insieme a tutti gli altri Giovani della città, con cui ci siamo sentite un’unica grande famiglia, pur essendoci incontrati lì “casualmente”.
E allora, perché non vieni anche tu la prossima volta?
Paola I. & Loretta G.
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