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LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II
Non ho sentito personalmente le parole: “Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!” Sono nata durante il tempo del pontificato di Giovanni Paolo II. Lui non ha cambiato la mia vita in modo radicale, ma mi ha donato qualcosa che mi ha aiutato a crescere nella maturità umana. Mi ha dimostrato che l’incontro col Dio incarnato nella Persona di Gesù Cristo è possibile ed indispensabile, se davvero vogliamo essere felici. Infatti, solo Cristo conosce il mistero d’ogni uomo. Giovanni Paolo II instancabilmente ci ricordava della dignità della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio stesso, creata dall’Amore e per amore ( cfr. FC 5). Ho apprezzato nella persona del Papa polacco l’esempio della fedeltà sino alla fine, come anche la capacità di accettare la propria debolezza ed i propri limiti. Mi ha dato anche una grande lezione per la sua capacità di accogliere la morte, per potere alla fine arrivare alla meta – “ritornare alla Casa del Padre”.
La possibilità di potere assistere personalmente alla beatificazione del Papa Giovanni Paolo II nella città di Roma, è stata per me una grazia particolare e la dimostrazione della Divina Misericordia! Non so esprimere la profonda gioia che ho provato nel cuore partecipando all’evento così importante per tutta la Chiesa, e per il popolo polacco in modo particolare. Il 30 aprile nel Circo Massimo è stata organizzata la veglia di preghiera prima della beatificazione del Papa. La preghiera ed il canto nelle diverse lingue, grazie al collegamento satellitare col Santuario della Divina Misericordia a Cracovia – Lagiewniki, con Guadalupe, Lourdes, con l’Africa, ci ha dato il senso dell’unità. I più stretti collaboratori del Papa, come il cardinale Stanislao Dziwisz e Mons. Jacqueline Navarro – Valls, hanno dato le loro testimonianze. Suor Marie Simon-Pierre, miracolosamente guarita dal Parkinson attraverso l’intercessione di Giovanni Paolo II, ha ringraziato per la grazia ricevuta.
Finita la veglia nel Circo Massimo, tutti ci siamo avviati verso la Via della Riconciliazione all’ingresso della Piazza di San Pietro. Ho guardato l’orologio; erano le 23.30. Tra poco inizierà la Festa della Divina Misericordia ed io mi trovo nella folla delle persone sconosciute, per partecipare personalmente per la prima volta ad una beatificazione. Finora le ho seguite tramite la televisione. La folla prosegue molto lentamente. Noto tante bandiere polacche: la parrocchia di Pszczyna, Cracovia, Breslavia, Poznan, Lublino ed gli studenti da Czestochowa. Voglio trovare Wadowice, perché “tutto è cominciato in questa città”, come una volta ha detto il Papa. La gioia mi colma il cuore quando riesco a trovare il gruppo della città di nascita di Karol Wojtyla. Oltre ai Polacchi, per i quali Roma è divenuta la seconda casa, incontro gli Italiani, gli Spagnoli, i Francesi. Alla fine mi fermo vicino ai pellegrini polacchi di Sandomierz. Di fronte a me risplende illuminata la basilica di San Pietro. Ancora altri 500 metri per arrivare alla piazza. Il sacerdote del gruppo polacco vicino a me consiglia di sedersi, perché, fino a quando non apriranno l’ingresso alla Piazza, dovremo aspettare. Purtroppo non ho ascoltato, e per parecchie ore sono restata in piedi… Nonostante la stanchezza, la notte passa velocemente. Si sente il canto preferito di Giovanni Paolo II: “Pan kiedys stanal nad brzegiem, szukal ludzi gotowych pojsc za Nim” (trad.: “Il Signore si fermò sulla riva, cercando persone pronte a seguirLo”). Sto pensando che Gesù, incessantemente ci affianca nel nostro cammino, ci guarda con amore e ci chiama per nome. Giovanni Paolo II ci ha dimostrato che un simile incontro con il Signore dà una nuova dimensione alla nostra vita; l’uomo conosce a fondo se stesso con tutti i suoi talenti. Stiamo pregando con le amate parole dal Papa, recitiamo il Santo Rosario. Mi rendo conto che “il giorno nel quale sono aperte le profondità della Divina Misericordia” è già arrivato. Il giorno nel quale il Signore ha promesso di elargire innumerevoli grazie a coloro, che con la fiducia dei bambini, si rivolgeranno a Lui. “Il mondo d’oggi ha tanto bisogno della Divina Misericordia” – ci ha ricordato Giovanni Paolo II.
La Piazza San Pietro viene aperta alle ore 5.30. Noto che la notte ormai si cambia nel giorno. Non capita così anche nella nostra vita? Alle volte le difficoltà ci assalgono e non sappiamo trovare la via d’uscita, e poi improvvisamente succede qualcosa che ci dà le soluzioni. Riceviamo il permesso di proseguire la strada verso la Piazza, siamo ormai vicino. Si sentono le parole: “Non spingere”. Tutti vogliamo arrivare al più presto sul posto… La Piazza San Pietro è strapiena! Stando sotto il sole aspettiamo l’arrivo di Sua Santità Benedetto XVI. Quando finalmente appare ai nostri occhi, l’entusiasmo della folla cresce. Il papa saluta tutti i pellegrini, benedice i bambini.
Si comincia la celebrazione della Santa Messa. Il postulatore della causa della beatificazione, don Slawomir Oder, sta leggendo la biografia del Papa Giovanni Paolo II e chiede la sua beatificazione. Benedetto XVI accoglie la domanda, e annuncia a tutti che Giovanni Paolo II è beato, e la sua memoria si celebrerà nella Chiesa il 22 ottobre! La solenne approvazione della santità di Giovanni Paolo II è già avvenuta! Possiamo chiedere a Dio le grazie per noi e per tutto il mondo tramite l’intercessione del nuovo Beato! Viene scoperto il ritratto di Giovanni Paolo II. Il suo sorriso e lo sguardo parlano da sé. Quale grande potere ha la parola pronunciata in nome della Chiesa e nella Chiesa. Essa è capace di cambiare la realtà. Le parole della consacrazione pronunciate dal sacerdote durante la Santa Messa cambiano il pane ed il vino nel Corpo e Sangue del Signore Gesù, le parole pronunciate durante il sacramento del Battesimo fanno diventare gli uomini figli di Dio, le parole dell’assoluzione nella Santa Confessione restituiscono la grazia santificante, e le parole della promessa matrimoniale rendono la coppia una cosa sola. Il Beato Giovanni Paolo II, il Papa della Parola, era profondamente cosciente di questo. Le parole da lui pronunciate hanno cambiato tanti cuori umani ed il mondo. Alla fine, quando non era più capace di dire neanche una parola, ha detto di più con il suo silenzio e con l’umile “si” alla volontà di Dio.
“Con la testimonianza di fede, di amore e di coraggio apostolico, accompagnata da una grande carica umana, questo esemplare figlio della Nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una parola, ci ha aiutato a non avere paura della verità, perché la verità è garanzia della libertà” (Benedetto XVI). Una volta gli fu chiesto di dire quale frase del Vangelo considerasse più importante, Giovanni Paolo II ha risposto: “La verità vi renderà liberi” (cfr. Gv 8,32). Lui stesso ha sempre instancabilmente cercato la verità sull’uomo e Dio. “Beato te, amato papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto! Continua, ti preghiamo, a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio. Tante volte ci hai benedetto in questa Piazza, dal Palazzo! Oggi, ti preghiamo: Santo Padre ci benedica!” – così Benedetto XVI ha concluso l’omelia della beatificazione del Papa.
Sto tornando da Roma con tanta pace e tanta gioia nel cuore. La Polonia e il mondo intero hanno un nuovo Beato, un uomo che abbiamo conosciuto, anche se non tutti hanno avuto la grazia di avvicinare. Adesso non ci resta che domandare per sua intercessione, di imitare il suo esempio e di mettere in pratica tutto ciò che ci ha insegnato, sperando così di poter ritrovarci nella Casa del Padre.
Renata Domagalska (postulante)
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