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“Da Varsavia a Czestochowa”
Circa 5 mila persone mossero il 6 agosto da Varsavia a Czestochowa con il 308° Pellegrinaggio a piedi, organizzato dai Padri Paolini. Ho accolto con grande entusiasmo la proposta del pellegrinaggio alla Madonna Nera di Jasna Gora insieme con sr Giovanna Paola. Il pellegrinaggio durava 9 giorni di cui la media giornaliera del percorso era di 35 km. Inizialmente ho incominciato a misurare le mie capacità fisiche e mi ponevo domande se davvero fossi stata in grado di sfidare la distanza, poiché, in realtà, essa per me non era indifferente. Inoltre, c’è da dire che l’esperienza del pellegrinaggio era ormai lontana: dall’ultima sono passati più di 24 anni. Il tempo scorreva lentamente… mi sembrava di essere interrogata sulla fede. Negli eventi quotidiani notavo delle similitudini: tra il mio “esodo” verso la “terra santa” di Jasna Gora e quella dell’esodo del popolo di Israele dall’Egitto. Lo notavo anche nelle scelte preparative al viaggio come ad es. gli oggetti da portare: quali avrei dovuto prendere e quali avrei dovuto lasciare, giacché il bagaglio si faceva sempre più pesante. Si poneva dinanzi a me l’opzione di essere autosufficiente o dare spazio alla provvidenza di Dio. In definitiva… si faceva chiara una domanda, ossia se mi fidavo di Dio e della sua paternità.
Sulla strada verso Czestochowa ho avuto la gioia di conoscere varie persone. Ho incontrato i giovani in ricerca della propria vocazione, e persone ritenutesi grandi peccatori, beneficati e convertiti da Dio, giovani in cammino per chiedere alla Madre di Dio un buon futuro, persone deluse e sfortunate nella vita, e persone sofferenti… Non sono mancate le occasioni perché ognuno dei pellegrini potesse sacrificare qualcosa: il sole cocente, la stanchezza, il gonfiore dei piedi, la fatica del cammino, ecc… Tutti questi sacrifici venivano offerti spontaneamente e volentieri. In prospettiva della grazia di comparire dinanzi al miracoloso quadro della Madonna Nera, ogni sacrificio sembrava superabile. Lo sanno tutti quanto è prezioso quel momento! Quante grazie può strappare un cuore confidente! Non a caso Gesù dice: “donna, grande è la tua fede, avvenga per te come desideri” (cfr. Mt.15,21-28); e, “figlia, la tua fede ti ha salvata” (cfr. Mc. 5,25-34).
A mio parere è questa la gemma preziosa, quella che tutti noi cerchiamo: la fede.
Ho ancora il vivo ricordo di un uomo di 46 anni. Mi ha colpita la sua testimonianza per cui mi piacerebbe condividerla con voi. Luigi, così si chiamava, aveva gli occhi brillanti e il viso raggiante su cui era stampato un meraviglioso sorriso che trasmetteva una grande pace interiore, un giorno mi disse: “Sai sorella, io ero un alcolizzato. Ma da 10 anni sono sobrio senza aver avuto alcuna terapia. Ho strappato questa grazia a Dio. L’ho chiesta alla Madonna. I miei compagni ridono di me perché prego, perché prego in ginocchio, ma questo non m’importa, so cosa mi ha fatto Dio. Sono sobrio da 10 anni! E ogni anno vengo qui a Jasna Gora in pellegrinaggio a piedi, a ringraziare e a pregare Maria SS.ma”.
Queste testimonianze riscaldano il cuore, sono belle perché sono vissute con autenticità e gratitudine, all’insegna della fede.
Concludendo vorrei ringraziare la nostra Madre di questa bella opportunità che mi ha dato, le mie consorelle sr. Anna M. Maddalena, sr. M. Carolina, e sr. Giovanna Paola e anzitutto il Buon Dio che sempre crede in noi e trova le strade per mantenere fresca la nostra fede.
sr Renata Elisabetta Murias
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