News
Alzati e cammina!
L’incomprensibile Misericordia di Dio, di cui si è parlato così tanto negli ultimi giorni nei mezzi di comunicazione, silenziosamente si riversa nei cuori degli uomini e specialmente nei cuori dei poveri peccatori.
Infatti, l’amore appassionato di Cristo per gli uomini comunica al cuore dell’uomo i sentimenti di perdono, di grazia. Colui che, pentito, riconosce il proprio peccato, la propria miseria, viene immerso nella Divina Misericordia e avverte il desiderio di essere lavato, purificato dalle vecchie abitudini. Il penitente viene come abbracciato da una mano invisibile che arriva a toccare i suoi sentimenti più profondi. Quell’abbraccio di misericordia guarisce, ridona la pace perduta, infonde nell’uomo la stima di se stesso in qualità di figlio di Dio.
La Festa della Divina Misericordia, in realtà, è la festa dei peccatori. E’ la festa del trionfo dell’amore misericordioso, che prevale sul peccato e sull’infedeltà degli uomini (cfr. Dives in misericordia, di Giovanni Paolo II). A causa della morte interiore – che sperimenta chi si lascia guidare dalle voglie della carne e dai desideri cattivi-, eravamo meritevoli d’ira. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. (cfr. Ef.2,3-4).
Il 27 aprile, nel giorno in cui a Roma si celebrava lo storico e straordinario evento della canonizzazione dei grandi papi: di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, mi ha commossa una particolare circostanza. Nella nostra Parrocchia San Rocco in Valenzano, come Associazione Movimento-Apostolato della Divina Misericordia, abbiamo organizzato l’ora della Divina Misericordia prevista per le ore 15, seguita dalla video-proiezione di alcune testimonianze di conversione. Con l’arrivo dell’orario stabilito, s’era scatenato “il diluvio universale” con forti tuoni e fulmini. Sulle strade l’acqua aumentava rapidamente e come un torrente in piena, impediva di camminare. Ho pensato che in quella condizione di disagio non sarebbe venuto nessuno in Chiesa. Ma con mia grande meraviglia, all’ingresso ho trovato tante persone che pur bagnate dalla pioggia, e, riparate dagli ombrelli, attendevano di entrare. Questo episodio dà prova che c’è ancora fede nel popolo e, che questo popolo ha sete di Dio, del Suo perdono e della Sua Misericordia.
Un altro pensiero volevo condividere con voi, cari lettori. Il Santo Padre nel suo discorso, tenuto nella domenica della Divina Misericordia, ha detto che “al centro di questa domenica che conclude l’Ottava di Pasqua … ci sono le piaghe gloriose di Gesù risorto”. “Le piaghe … sono segno permanente dell’amore di Dio per noi e sono indispensabili per credere. Non per credere che Dio esiste, ma per credere che Dio è amore, misericordia e fedeltà.” Nel Diario di S. Faustina ne troviamo conferma quando scrive: “Gesù mi disse: « Vedi chi hai sposato ». Io compresi il significato dì queste parole e risposi al Signore: « O Gesù, Ti amo maggiormente vedendoTi così ferito ed annientato, più che se Ti vedessi nella Tua Maestà ». Gesù mi domandò: « Perché? ». Risposi: « Una grande Maestà spaventa me che sono piccola; sono una nullità e le Tue Piaghe mi attirano verso il Tuo Cuore e mi parlano del Tuo grande amore per me » (I Quad., pag. 119)
Dio, nella sua grande Misericordia, quando trova un cuore pentito, sincero e disponibile, gli comunica il suo amore e il suo perdono perché Lui sa che le lacrime dei peccatori pentiti sono pure e autentiche. Le ferite di Gesù risorto siano un grande incoraggiamento a chi ancora si sente smarrito e, a chi ancora non è risuscitato e giace nel proprio sepolcro!
Sr Renata Elisabetta, AJC
TESTIMONIANZA
Il 27 aprile, giorno della Divina Misericordia per me è stato molto importante. Sono entrata a far parte del Movimento – Apostolato della Divina Misericordia nella Chiesa S. Rocco in Valenzano. In questa occasione ho ricevuto anche la Tessera di appartenenza. La cosa che più mi ha toccato è stata la figura di Gesù Misericordioso che, come avvertivo interiormente, mi accoglieva tra le sue braccia, con tutti i miei peccati. Mi sentivo come il figlio prodigo che il padre perdonava e, in cambio, mi dava la sua Misericordia. Con l’aiuto della Santa Vergine, questa misericordia la voglio donare a tutti. Pregherò il Buon Gesù, che questo gruppo di cui adesso faccio parte cresca in fede e in numero. Voglio ringraziare ancora le Suore che ci guidano in questa missione perché il mondo ha bisogno di Gesù, di conoscerLo e di amarLo nei bisognosi. Manzari Cesarina
I commenti sono disabilitati