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Alla nostra carissima Sr Maria Giovanna
Il 27 gennaio 2011 presso il Santuario Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo, sono state celebrate le esequie di Sr Maria Giovanna Kośka, apostola di Gesù Crocifisso, presieduta da S.E.R. Mons. Michele Castoro, Arcivescovo della Diocesi Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo. Riportiamo il discorso della Madre Generale, Sr Maria Saveria Palmisano, alla fine della celebrazione.
“Vegliate dunque perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” (Mt 24,42)
Così inizia il testamento di Sr Maria Giovanna. E continua:
“Queste parole mi fanno ricordare l’ultima chiamata, la quale succede [avverrà] quando il Signore deciderà. Desidero seguirla e desidero che tutto quello che fa parte della mia vita terrena mi prepari a questo momento. Nelle mani della Vergine Santissima lascio tutto e tutti quanti con i quali era legata la mia vita e la mia vocazione. Tutti ringrazio. A tutti chiedo perdono. Chiedo la preghiera affinché la Misericordia di Dio sia più grande della mia debolezza e della mia indegnità…”
Sr Maria Giovanna ( Stanisława Janina Kośka) è nata a Chmiel (Lublino – Polonia) il 2 luglio 1945.
Laureata in ingegneria tessile al Politecnico di Łódź, ha lavorato a Lublino come dirigente in una fabbrica di tessuti.
Vocazione adulta, verificata con riflessione e vero discernimento.
All’inizio della sua malattia si è ricordata del sogno che determinò la scelta dell’Istituto e la decisione di lasciare, come Abramo, la sua patria e il suo lavoro. Lascio raccontarlo a lei così come me l’ha ripetuto una settimana fa: In Polonia, quando pensavo di entrare in qualche Istituto (nell’anno precedente alla mia venuta in Italia), ho sognato un globo tutto intero con le nuvole intorno e la terra e nessuno più. A occidente c’era come una croce di legno con sopra la stola viola (alle spalle della croce), ad una certa distanza, a destra c’era come un buco grande in cui si vedevano le teste delle persone, sotto la croce passavano le lettere di una scritta color giallo che scorrevano velocemente senza poterle leggere. Sotto il braccio sinistro della croce c’era un personaggio di media statura vestito di marrone con il cordone bianco e la barba, s’inchinava in avanti ed io (Sr M. Giovanna) mi prostrai a terra, ma non capivo chi fosse questo personaggio. Quando sono venuta in Italia entrando nella Chiesa di San Rocco in Valenzano, vidi il quadro di Gesù Crocifisso con Padre Pio e capii che il mio sogno cominciava a realizzarsi. Con la guida, poi, del Padre Fondatore mi sono affezionata molto a Padre Pio e sentivo il bisogno di andare a recitare il S. Rosario nel Santuario per un po’ di anni e lo sentivo come un Padre che mi ascoltava sempre, non solo nelle cose spirituali o materiali, ma anche per le cose dell’Ospedale e per gli ammalati per cui mettevo le lettere sulla sua tomba.
Sr Maria Giovanna è entrata nell’Istituto il 23 dicembre 1985; (fu per me, quel giorno, il regalo del Signore per il mio compleanno).
Ha emesso la sua professione perpetua il 17 marzo 1991.
Dal 27 gennaio 2003 al 23 gennaio 2009 ha svolto anche l’incarico di Vicaria generale dell’Istituto.
In ottobre 1991, con l’inaugurazione della Casa per Anziani “Padre Pio”, Sr M. Giovanna si è trasferita con la comunità presso la casa di riposo dove insieme alle sue consorelle ha prestato servizio.
In seguito, dopo aver conseguito, in San Giovanni Rotondo, il diploma infermieristico e la preparazione come caposala, nel 1997 ha iniziato il suo lavoro come caposala nel reparto di lungodegenza presso la Casa “P.Pio”, trasformatosi più tardi in reparto di riabilitazione.
In febbraio 2009 il reparto si è trasferito nella struttura dell’Ospedale Casa Sollievo, dopo la benedizione del nuovo reparto di Medicina fisica e riabilitazione cardiologica, avvenuta il 23 settembre 2008 da parte del Card. Tarcisio Bertone. Il trasferimento in ospedale è stato preparato e vissuto con passione da Sr M. Giovanna, impegnando tutte le sue energie per l’allestimento, l’arredamento, l’organizzazione del lavoro.
Quello che le stava più a cuore era la cura degli ammalati, rendendo per essi anche l’ambiente ospedaliero più familiare, più bello e accogliente, così come desiderava San Pio, da lei tanto amato e pregato. La sua caratteristica fondamentale era la disponibilità (soprattutto verso i sofferenti e chiunque si rivolgeva a lei per problemi di salute, tante volte sacrificando anche il suo breve tempo di riposo) e la preghiera, così da incarnare il carisma delle Apostole di Gesù Crocifisso.
Dal mese di settembre 2010 ha vissuto la sua malattia nella consapevolezza che il progetto di Dio non era la guarigione; ha detto il suo sì generoso iniziando a salire l’erta del calvario in silenzio, con dignità e nel sereno abbandono al volere del Signore. Sr Maria Giovanna, durante la malattia ha manifestato fede, coraggio e fortezza non comuni. Ha vissuto, pienamente lucida, il suo martirio interiore, poiché conosceva molto bene a cosa andava incontro, seguendo passo dopo passo il suo declino, ripetendo il sì a Dio ogni volta che le toccava scendere un altro gradino verso la morte. Con quanta dignità, da vera principessa, è andata incontro a quella Volontà che all’inizio le faceva paura, ma poi accettandola ha sperimentato che Gesù, suo Sposo le era vicino. Per vincere la paura avevamo insieme trovato il segreto di vivere bene il momento presente, sicure che non sarebbe mancata la grazia del Padre dolcissimo e misericordioso. Prima di aggravarsi, trascorreva la sua giornata facendo da paziente e da caposala insieme; finché aveva un po’ di forze e di voce ha continuato a recitare il S. Rosario con i suoi ammalati. E’ stata felice alla notizia della beatificazione di Giovanni Paolo II. Mi diceva, infatti, che tutti i rosari recitati con gli ammalati avevano avuto questa intenzione.
Ha voluto restare nel suo reparto, considerato e divenuto davvero la sua seconda casa, come un fiero soldato, non volendo deporre le armi del suo combattimento: servire il Re-Signore nei fratelli ammalati insieme alla sua milizia: i medici, gli infermieri e tutto il personale.
A tutti loro e in particolare al Primario, Dott. Domenico Intiso, va la sua e nostra gratitudine per averle permesso di vivere lì, con loro, il suo sacrificio e i suoi ultimi giorni.
Alle ore 19,00 del 25 gennaio 2011, giorno della conversione di San Paolo e conclusione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nel suo reparto di Medicina fisica e riabilitazione cardiologica, Sr Maria Giovanna ha concluso la sua giornata terrena e lavorativa, consegnandosi nelle braccia della Divina Misericordia.
In fretta è tornata nella sua comunità di Viale Padre Pio, 20, per riposare davanti al tabernacolo e “riprendere le forze per il giorno seguente”, che ora, nella perfetta carità, utilizzerà per continuare a fare del bene.
Desidero ringraziare il Signore per avercela donata come sorella. Il suo esempio sia sempre presente nel nostro cuore affinché possiamo servire il Signore e il prossimo con fedeltà, con purezza e grande amore.
A tutti coloro che la visitavano, Sr Maria Giovanna diceva grazie con le labbra, con lo sguardo o con un sorriso.
Anch’io voglio ringraziare, anche a nome dell’Istituto:
S.E.R., il nostro Arcivescovo, Mons. Michele Castoro che, nonostante i molteplici e gravi impegni, ha voluto visitarla più volte, facendole sentire la sua paterna e amorevole vicinanza, segno visibile della tenerezza di Dio.
Le Ecc. ze Rev. me, Mons. Santucci e Mons. Laise, per la vicinanza spirituale, benedicente e orante.
Il Padre Fondatore, che non curante del freddo e della sua debole salute, ha voluto più volte visitarla per confortarla e incoraggiarla, pregando per lei continuamente.
Grazie ancora, al Primario, Dott. Intiso, a tutti i Medici, Infermieri, Ausiliari e a tutti gli ammalati del suo reparto.
Il mio grazie va ancora a tutti i Medici della Casa Sollievo che le sono stati accanto, non solo con la competenza professionale, ma anche con la preghiera e la commovente testimonianza di fede. Il Signore conosce i nomi di ciascuno e per loro chiedo la ricompensa.
Grazie di cuore al Padre Guardiano, P. Carlo M. Laborde e a tutta la Comunità dei Frati Cappuccini per la loro spirituale e fraterna vicinanza.
Il mio pensiero grato va a Padre Marciano, che come confessore, non le ha fatto mancare il conforto spirituale permettendole di avere sul cuore, l’ultimo giorno, fino alla sua dipartita, una preziosa reliquia dell’amato San Pio.
Ringrazio il P. Salvatore Scopece, Cappellano dell’Ospedale, per la sua vicinanza e per averle amministrato, pochi giorni prima, l’Unzione degli infermi. Il Padre Gregorio, ex cappellano dell’Ospedale e, ora, Parroco di San Francesco.
Anche al Rettore del Santuario, Padre Francesco Di Leo, va la mia gratitudine, non solo per le visite, ma soprattutto per essere arrivato nel momento della dipartita, come segno della presenza di Padre Pio per il suo viaggio verso la vera Patria.
Non posso dimenticare di esprimere la mia e nostra gratitudine alle Suore Apostole del Sacro Cuore, che, come sorelle maggiori, sono state vicine, delicate e premurose. Grazie a Sr Pasqualina per averle portato ogni giorno Gesù Eucaristico. Grazie a Sr Elisa, a Sr M. Loreta, quale messaggera e latrice dei saluti e del sollecito interessamento dell’Arcivescovo, e a ciascuna suora che ha pregato per lei.
Ringrazio le mie Suore Apostole di Gesù Crocifisso che con la presenza continua e premurosa, con l’affetto e la preghiera l’hanno sostenuta nella prova, così che l’ultimo momento, ci ha trovate intorno al suo letto, facendo coro con la preghiera e prepararla, vincitrice, all’incontro.
Grazie a tutti i sacerdoti presenti, in particolare ai confratelli Apostoli di Gesù Crocifisso, al Padre Generale, P. Eugenio M. Lorek, mediante il quale Sr M. Giovanna ha conosciuto l’Istituto, a P. Giuseppe Maria, nostro confratello, suo concittadino e amico di sempre. Ai confratelli, P. Emanuele Sallantin e a P. Tommaso Pio che hanno condiviso con lei il lavoro nella Casa P. Pio.
Grazie ai nostri fratelli e sorelle, Servi e Ancelle della Divina Misericordia.
Grazie a tutti i presenti, colleghi, amici e conoscenti che si uniscono al nostro dolore e alla nostra preghiera per dare l’ultimo saluto a Sr Maria Giovanna.
Infine, un abbraccio di gratitudine e di affetto desidero dare all’unico suo fratello, anziano e vedovo, rimasto a Lublino e a tutti i suoi famigliari venuti dalla Polonia.
Ora posso dire anch’io: come è bello morire nel Signore, sostenute e accompagnate dall’amore fraterno, quale corteo di vergini che accompagnano la sposa all’incontro con Lui, il vero Sposo!
Questa è la grazia che ha avvolto la nostra carissima Sorella.
Sr Maria Giovanna, già dall’inizio della radioterapia, mi aveva assicurato che dal cielo sarà la nostra Protettrice. Sono sicura che non mancherà di farlo, pronta e sollecita come sempre verso tutti.
Grazie, Sr Maria Giovanna!
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