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23 dicembre Gesù crocifisso è ferito con la lancia nel costato
23 dicembre
Gesù crocifisso è ferito con la lancia nel costato
Punto IV – Appena il costato di Gesù viene colpito, dalla piaga escono sangue ed acqua a conferma che il Salvatore è vero uomo, composto di umori come ogni altro mortale. E poi viene confermata anche la sua Divinità, perché non si è mai visto che da un corpo morto sia uscito del sangue o dell’acqua. Bisogna quindi pensare che questa sia una piaga eccezionale; anche l’Evangelista ne è convinto, infatti non la chiama ferita, ma apertura. E veramente si apre per noi questa porta di vita per far uscire i Sacramenti, simboleggiati dall’acqua e dal sangue, che rendono la Chiesa feconda di tanti eletti e concedono a questi la salvezza.
Riflessione – Anche per questa piaga dobbiamo essere riconoscenti a Gesù, sebbene non gli abbia procurato dolore. Essa è stata meritoria perché Egli l’aveva già prevista, accettata ed offerta all’Eterno Padre. Ha fatto uscire il sangue della redenzione che ha pagato per me il debito alla giustizia divina e ne è scaturita l’acqua che mi ha santificato nel Battesimo e che tante volte mi ha purificato dalle mie colpe nella Confessione. Da questa ferita esce la misericordia con tutte le grazie e le benedizioni che posso desiderare per la mia felicità temporale ed eterna. Essa è stata aperta perché io vi entrassi per salvarmi, come se fosse l’arca di Noè; mi sarà mostrata un giorno da Gesù che mi chiamerà in giudizio se avrò rifiutato di confidare e di rifugiarmi nel suo Cuore misericordioso.
Colloquio – Gesù mio, in questo momento mi accuso di tutte le mie colpe e, sinceramente pentito, invoco la tua misericordia. Cancellale, affinché io non debba portare il loro peso quando verrai a giudicarmi. Lavami con quest’acqua e purificami con questo sangue. Io desidero veramente entrare nel tuo Cuore e stabilire lì la mia dimora, ma quanto devo essere puro e trasparente per abitare in questo tempio santo! Perciò con quest’acqua fa’ rientrare nella mia anima l’innocenza e con questo sangue la carità, affinché sia degna di diventare simile a te. Signore, per i meriti della piaga del tuo costato soccorrimi nei pericoli della vita e della morte; io confido in essa perché, anche se è provocata dalla mia malizia rappresentata dalla lancia, è frutto della tua misericordia e questo mi è di grande consolazione.
Pratica – Riterrò di non aver pregato bene se sentirò in me soltanto un sentimento di tenerezza, perché il vero frutto della meditazione sulla piaga del costato e del cuore di Gesù dev’essere la costanza nel sottomettere in ogni cosa la propria volontà a quella di Dio.
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