Passione di Gesù
3 aprile – Gesù suda sangue nell’orto del Getsemani
3 aprile
Gesù suda sangue nell’orto del Getsemani
Punto II – Nel calice l’Angelo presenta a Gesù due bevande particolarmente amare: la prima è preparata con le sofferenze che dovrà subire nella Passione e la seconda con il cumulo delle nostre colpe che deve espiare. Perciò Egli non suda sangue solo per la previsione delle atroci sofferenze che dovrà sopportare, ma ancora di più per le innumerevoli e gravi colpe che, per decreto divino, possono essere riscattate solo con l’effusione del suo preziosissimo sangue.
Riflessione – Il sudore di sangue per le sue sofferenze fisiche è un effetto dell’ubbidienza a cui Gesù costringe la sua sensibilità umana, invece il sudore per le nostre colpe è prodotto dall’intimo e profondo dolore con cui Gesù cancella i peccati e placa la giustizia divina. Il nostro Salvatore, che ha sempre provato la massima repulsione per ogni offesa fatta a Dio, sentendosi ora carico di tutti i peccati del mondo, prova un orrore così grande che il suo corpo trasuda sangue, e questo è talmente abbondante da scorrere a terra.
Il sudore era stato dato all’uomo come castigo per il peccato di Adamo, ora Gesù, come pena per tutti i peccati, offre al Padre il suo sudore mescolato a lacrime e a sangue. Per noi il suo dolore rimane un mistero, possiamo solo dire che Egli si strugge piangendo i nostri peccati con lacrime di sangue.
Anima mia, pensa che grande male è il peccato, se fa agonizzare e sudare sangue addirittura al Figlio di Dio fatto uomo.
Colloquio – Gesù mio, per quelle gocce del tuo sudore, intenerisci il mio cuore di pietra, affinché, pensando a quanto sono gravi e numerosi i miei peccati, io pianga lacrime di salutare pentimento.
Io mi pento, mio Dio, di tutto il male che ho fatto, e poiché devo anch’io riparare in qualche modo, che cosa posso offrire alla tua giustizia? Io so che più di ogni altra offerta tu gradisci un cuore contrito ed umiliato, perciò questo ti domando: rendi il mio cuore umile e pentito, in modo da poterti offrire come riscatto tutto ciò che ho ricevuto in dono dalla tua infinita bontà. Tu sai quanto io sia facile ad offenderti e quanto, invece, sia restio ad amarti; perciò convertimi tu, Signore.
Pratica – Mostrerò il mio pentimento con le mortificazioni e le preghiere, unendole, anche se povere, a quelle di Gesù, affinché Dio le accetti in espiazione dei miei peccati.
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