Passione di Gesù
12 aprile – Punto I – Ragioni misteriose dell’agonia di Gesù nell’orto del Getsemani
Ragioni misteriose dell’agonia di Gesù nell’orto del Getsemani
Punto I – Mentre meditiamo la Passione di Gesù, non dobbiamo dimenticare che nell’Orto nulla è avvenuto per caso. Il Getsemani, dove Gesù ha patito tristezze, paure e sudori di sangue, e dove è stato catturato dai suoi nemici per essere condotto alla morte, è situato alle falde del monte Oliveto, monte su cui poi è salito ed ha lasciato impresse le sue orme, quando trionfante è asceso al cielo, come aveva predetto il Profeta.
Riflessione – Per il fatto che Gesù abbia patito nell’Oliveto e che dallo stesso Oliveto sia salito all’eterna gloria, dobbiamo persuaderci che la strada che ci porta in Paradiso è quella della sofferenza. Per questa strada ha dovuto camminare Gesù, e questa stessa dobbiamo percorrere anche noi, come Lui.
Non si può godere in questo mondo e anche nell’altro, perciò dobbiamo rinunciare ai piaceri terreni che sono effimeri, oppure a quelli celesti, che sono eterni. Il segno più sicuro che un giorno ci salveremo è la nostra partecipazione alla Passione di Gesù; infatti, se in questa vita saremo stati compagni di Gesù nella sofferenza, ancor di più lo saremo nella gioia eterna.
Colloquio – Anima mia, la tua sofferenza dovrebbe sembrarti dolce se non altro perché, soffrendo, tieni compagnia a Gesù nella sua Passione, ma ricorda che c’è anche un altro motivo: le tue pene ti permetteranno di restare con Gesù nella beatitudine eterna.
Qualunque cosa tu soffra in questo mondo è poco o nulla di fronte a quello che ha patito Gesù e al premio che, per i suoi meriti, godrai in paradiso.
Anche il mondo ha i suoi giardini, fatti di comodità e di soddisfazioni, che in apparenza sono deliziosi, ma che in realtà sono pieni di brutture e destinati ad essere trasformati in luoghi di pena eterna. Essi non hanno nulla in comune con il giardino degli ulivi, dove si soffre con Gesù e da dove si sale, con Lui, all’eterna felicità. Perciò, anima mia, dobbiamo restare volentieri in quest’orto benedetto.
Ti prego, Gesù, distaccami dai piaceri e dalle vanità del mondo e legami invece alla mortificazione e al rinnegamento di me stesso. Conducimi spesso nel tuo Orto a cogliere il mio ramoscello di mirra, poiché le occasioni di patire non mi mancano, se non altro nel resistere alle passioni. Io scelgo quest’orto per piangere qui i miei peccati, visto che nei giorni della tua vita terrena proprio qui hai pianto tanto per me ed hai versato tanto sangue.
Pratica – Quando il timore, la natura o le passioni con la loro forte opposizione vorranno distogliermi dalla vita penitente e devota, alzerò gli occhi della fede ad ammirare il Paradiso dove Gesù mi aspetta; e quella visione addolcirà la mia pena.
Lascia un commento