Passione di Gesù
23 marzo – Punto I – Gesù viene confortato da un angelo
Gesù viene confortato da un angelo
Punto I – La preghiera di Gesù nell’Orto è stata umile, fervorosa, confidente, ma anche perseverante; ci è di esempio a non stancarci mai di pregare, poiché con la perseveranza si ottiene ciò che con altre virtù non è possibile ottenere.
Gesù chiede insistentemente, con gli occhi rivolti al cielo, che il genere umano possa essere salvato senza che Lui debba morire sulla croce, perché la morte che lo aspetta è troppo dolorosa. Ma come se il cielo fosse sordo, non riceve alcun segno che la sua preghiera sia stata esaudita. Cresce perciò l’angoscia, e in quel desolato abbandono la sua anima è triste fino alla morte. Chi mai potrà consolarlo? Si rivolge agli Apostoli e li trova addormentati; ricorre al Padre, ma Egli che lo ha sempre esaudito quando ha pregato per gli altri, ora, che prega per sé, pare non volerlo ascoltare, poiché considera in Lui soltanto l’uomo debole e peccatore.
Riflessione – Quale pena avrà provato l’umanità desolata di Gesù nel sentire che l’Onnipotente era diventato così poco misericordioso verso le sue preghiere e nel constatare che proprio Colui, dal quale aspettava aiuto e conforto, riempiva ora la sua anima di tristezza e d’amarezza! Tuttavia Gesù non si spazientisce, né si ribella, ma si pone in preghiera per la terza volta. Ed ecco che subito gli appare un angelo venuto dal cielo a confortarlo.
Così fa Dio con chi geme per qualche sofferenza e non si stanca di ricorrere a Lui con una preghiera umile e perseverante. Lo consola e lo aiuta nella maniera che ritiene più giusta e più utile. Così farebbe anche con me, se non mi lasciassi prendere dalla stanchezza e dalla sfiducia. Quando chiedo a Dio il dono dell’umiltà, della carità, dell’amore alla castità o di qualche altra virtù, vorrei essere esaudito subito; e se la grazia tarda ad essermi concessa, dubito, mi abbatto e non ho più il desiderio di pregare. Quanto sono presuntuoso! Gesù, che meritava di essere ascoltato fin dalla prima preghiera, non fu esaudito che alla terza; ed io, misero peccatore, posso forse pretendere di ricevere una grazia subito, appena apro la bocca per chiederla?
Colloquio – Correggi, paziente Salvatore, la mia presunzione e fa’ che io impari da te a mantenere una fiduciosa perseveranza. Io merito castighi non grazie, perciò, se ti degnerai di aiutarmi, sarà solo perché tu sei misericordioso. E chi sono io che mi permetto di suggerire alla tua clemenza come regolarsi? Io, povero mendicante, devo attendere con pazienza quando busso alla porta della tua misericordia.
Pratica – Farò ogni sforzo per possedere l’umiltà, poiché chi è umile, ritenendosi indegno di essere esaudito, non si stanca di pregare, perché non smette mai di sperare nella divina bontà. La perseveranza è figlia dell’umiltà.
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