Passione di Gesù
4 marzo – Punto V – Tristezza di Gesù nell’orto del Getsemani
Tristezza di Gesù nell’orto del Getsemani
Punto V – Ciò che tormenta di più l’anima sensitiva di Gesù nell’Orto è il timore della morte violenta, prossima ed inevitabile, che Egli considera un male gravissimo per quanto riguarda la legge di natura, perché distrugge la sua vita preziosa. È vero che alla sua morte disonorevole dovrà seguire una risurrezione gloriosa, ma l’istinto naturale, che spinge ad amare e a conservare la vita presente, non sa guardare oltre la morte. Egli quindi si rattrista, resiste e non vorrebbe morire. Ma il volere divino, cui d’altronde la sua ragione ubbidisce, non gli permette di sfuggire alla morte; ed è proprio in questa lotta tra la ragione obbediente e i sensi che si ribellano, che l’umanità di Gesù patisce i dolori più atroci.
Riflessione – Ma cerchiamo di capire come tutto questo accada per una benevola decisione di Dio. Egli permette all’istinto naturale di provare ripugnanza, affinché quanto più questa è grande, tanto più meritoria sia l’obbedienza del Salvatore, che deve espiare per la disubbidienza di Adamo. Così tollera che il cuore di Gesù sia agitato da un disperato rifiuto della carne e dei sensi, perché proprio quando questi hanno avuto il sopravvento sono nati tutti i peccati del mondo.
Colloquio – Gesù mio, lodo e benedico il prezioso esempio che mi dai affinché impari ad obbedire ai tuoi santi comandamenti, anche se le mie inclinazioni e il mio istinto naturale oppongono una tenace resistenza. Quanto sarei felice se riuscissi ad imitarti! Invece mi rammarico per le innumerevoli volte in cui ho disobbedito alla tua divina Maestà, perché non sono riuscito a soffocare i miei impulsi. Per l’avvenire cercherò di obbedirti, anche se dovessi fare violenza su me stesso. Ma poiché dentro di me rifiuto la virtù e il mio spirito è debole, soltanto nei tuoi meriti e nel tuo aiuto posso riporre la mia fiducia.
Mio Redentore, a te offro questo mio cuore che è impotente contro un esercito di legami tanto disordinati; degnati di fortificarlo con la tua grazia, perché io voglio mantenere questo proposito di obbedire alla volontà divina, senza preoccuparmi della resistenza e delle sofferenze che la mia umanità potrà incontrare.
Pratica – Il Cuore di Gesù diventa per me la scuola dove imparo come giungere alla salvezza eterna. Devo imparare che la perfezione cristiana consiste nel preferire sempre la divina volontà alle cattive inclinazioni della natura umana.
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