Passione di Gesù
21 febbraio – Punto III – Discorso di Gesù dopo l’ultima cena
Discorso di Gesù dopo l’ultima cena
Punto III – La prova migliore per verificare se si ama Dio è l’amore per il prossimo, poiché chi non ama gli altri che vede, non può amare Dio che non vede. Per questo motivo il Signore nel suo ultimo discorso ci raccomanda l’amore fraterno e ci ripete quest’esortazione con crescente energia, per imprimere ancor di più nel nostro cuore questo precetto, così importante che da esso dipende tutta la legge. “Io vi do, Egli dice, questo nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi”.
Riflessione – Gesù chiama nuovo questo comandamento perché nuova è la maniera da Lui insegnata di praticarlo, cioè amare il prossimo per amore di Dio e in armonia con Lui, e non per l’amore del mondo, puramente umano ed egoista. Inoltre, per convincerci a praticare la vera carità fraterna, Gesù precisa che questo precetto è suo, suo per eccellenza, quello che più gli sta a cuore e che ci raccomanda più di ogni altro.
Sono suoi, è vero, anche gli altri comandamenti, ma di nessun altro ha parlato con espressioni così forti, per farci capire in quanta considerazione dobbiamo tenerlo e quanto siamo obbligati ad attuarlo praticamente nella nostra vita.
Ora mi devo chiedere se amo veramente il mio prossimo nella maniera che Gesù ci ha comandato e con cui Egli stesso ci ama. Egli ha un amore immenso per tutti, senza eccezioni, ma io, in coscienza, posso dire di amare tutti, buoni e cattivi, amici e nemici, riconoscenti ed ingrati? Se esiste anche una sola persona che io non voglio amare, allora significa che non possiedo quella carità che è necessaria a salvarmi. Gesù ci ha amato senza guardare i nostri meriti, amando Dio in noi e amando noi in rapporto a Dio, volendo il nostro vero bene che è la grazia e la gloria di Dio. Ed io sono capace di amare il mio prossimo per motivi soprannaturali, cioè perché amo Dio e voglio dargli gloria? Se così non fosse il mio amore sarebbe senza merito.
Colloquio – Mio buon Gesù, che mi hai amato con tutto il cuore e mi hai imposto questa legge di vita, aiutami ad osservarla.
In questo fondamentale dovere della carità verso il prossimo io troppo facilmente m’illudo, credendo di amarlo, ma in realtà non l’amo come dovrei. Quante volte e per motivi da nulla escludo dal mio amore ora l’uno ora l’altro! Il mio amore è naturale, umano, ispirato da simpatia, da interesse, da passione. Quanto è diverso dal tuo! Purtroppo devo riconoscere di non aver amato finora nessuno con vero amore cristiano, perché ho sempre amato per egoismo e non in relazione a Dio. Signore, abbi pietà di me e fa’ che il mio cuore sappia trascendere la natura e amare tutti come tu ci hai insegnato.
Pratica – Per riparare la colpa di non aver osservato il precetto della carità fraterna, mi ripropongo seriamente di osservarlo in avvenire, amando tutti per amore di Dio.
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