Passione di Gesù
5 gennaio – Punto III – Congiura dei Giudei contro Gesù
Congiura dei Giudei contro Gesù
Punto III – In questa assemblea di pontefici e farisei vengono portati contro Gesù, come capi d’accusa, i suoi miracoli e si dice: “Come possiamo sopportare ancora quest’uomo, che opera meraviglie superiori ad ogni potere umano?”. Vengono ricordati i ciechi che hanno riacquistato la vista, gli infermi guariti, i morti risuscitati e tanti altri prodigi compiuti a beneficio del popolo; e invece di sentirsi obbligati da tutto ciò a riconoscere in Gesù il Messia annunciato dai Profeti, i convenuti decidono che bisogna farlo morire.
Riflessione – È mai possibile che per condannare a morte qualcuno si debba fare il processo alle sue opere buone? Così si fa purtroppo con Gesù, che è giudicato colpevole per aver fatto del bene e compiuto miracoli. I Giudei pregavano e desideravano ardentemente che venisse il Messia; ora che è venuto e si è fatto conoscere con tutti i segni predetti dai Profeti, lo rifiutano con risolutezza; furiosi e frenetici congiurano per toglierlo dal mondo.
Il mio comportamento è simile al loro. Desidero, e lo chiedo nella preghiera, di avere l’umiltà, la carità, la pazienza e tutte le virtù necessarie per salvarmi; ma quando Dio, per sua bontà, mi manda le occasioni, le ispirazioni e gli aiuti per esercitarmi in esse, non faccio altro che rifiutare l’occasione, resistere all’ispirazione e disprezzare l’aiuto divino. Sono, quindi, simile in tutto a quei Giudei biasimati da Dio che sono ingrati e che, anzi, si ribellano ai suoi benefici. Come costoro che volevano un Messia che venisse a salvarli senza pregiudicare i loro interessi terreni e le loro passioni, così anch’io vorrei le virtù che mi occorrono per salvarmi, ma senza rinnegare il mio piacere e le mie inclinazioni viziose.
Colloquio – Mio Dio, cosa dirai di me, nel vedermi farneticare come i Giudei, e pretendere un Salvatore che mi salvi a modo mio, che mi conceda le virtù senza che io abbandoni i vizi, che mi dia il regno dei cieli senza che io mi faccia violenza per liberare il mio cuore dalle passioni e dal mondo? Dio mio, fa’ che io conosca la tua misericordia, le tue grazie e anche la mia malizia, che tu, invece, conosci perfettamente. Voglio vederla bene per allontanarla e correggermi con tutte le mie forze, a dispetto delle difficoltà e del rifiuto dei sensi. Sei tu, o Signore, che mi consigli e mi stimoli a rivolgerti questa preghiera, perciò ti supplico, esaudisci chi ti prega nel tuo nome e con la tua approvazione. Questa è la mia umile ed ardente preghiera: che io non abusi, per rovinarmi, delle grazie e dei mezzi che tu mi concedi invece per salvarmi.
È impossibile che mi salvi in una maniera diversa da quella che mi è stata insegnata dal Salvatore, che mi indica di seguirlo con risolutezza sia nella sua dottrina che nei suoi esempi. O Gesù, così disprezzato dai Giudei, concedimi di amarti, adorarti ed imitarti.
Pratica – Nel tribunale divino per giustificarmi non potrò dire di non aver praticata la virtù perché mi è mancata la grazia: saranno la mia pigrizia e la mia infedeltà ad accusarmi. Per evitare la condanna mi imporrò di corrispondere alla grazia con prontezza e fervore.
Lascia un commento