Passione di Gesù
23 novembre – Punto II – Gesù crocifisso in mezzo a due ladri
Gesù crocifisso in mezzo a due ladri
Punto II – Nei libri sacri era scritto che il Messia sarebbe stato come una fiaccola che diffonde dappertutto la sua luce; e infatti questa fiaccola viene posta sul candeliere proprio quando Gesù è innalzato sulla croce. I Giudei però fanno di tutto per oscurare la sua fama; decidono così di mettergli accanto le croci su cui sono legati i due ladri, una da una parte e una dall’altra, affinché Egli, stando in mezzo, sembri il loro capo e quindi il peggiore. Avevano sempre cercato di screditarlo con le calunnie e ora fanno gli ultimi sforzi imponendogli una morte infame in compagnia di due malviventi.
Riflessione – Considera, anima mia, lo smarrimento di Gesù nel vedersi esposto allo sguardo di tanta gente di diverse nazionalità e soprattutto nel sentirsi considerato peggiore di quei due, che a loro volta erano i peggiori della città. Certo, Egli si rattrista nel vedere quanto lo si disonori, ma sopporta tutto con una pazienza che sbalordisce, una pazienza degna di essere adorata ed imitata, poiché è con essa che Gesù trionfa sulla superbia del mondo.
Colloquio – Gesù mio, era stata grande la tua umiltà che ti aveva fatto nascere nel presepio in mezzo a due animali, ma questa, che ti fa morire in mezzo a due ladri, è veramente sconfinata. Sul Tabor, quando ti sei fatto vedere circondato di splendore, hai avuto solo tre testimoni della tua gloria; ora, sul Calvario, vuoi migliaia di spettatori della tua abiezione, che ti considerino come il peggiore degli assassini condannati a morte. Ti compiango nel tuo dolore, Verbo eterno della Santissima Trinità, che stai nello splendore dei santi; ti compiango, Re della gloria, ridotto a subire per me un’infamia tanto grave, ti benedico e ti ringrazio per avermi dato un esempio tanto chiaro. Come sarebbe bello se io potessi avere tanta pazienza insieme a tanta umiltà, quando mi capitasse di subire un’ingiustizia, un’offesa o un’ingiusta critica, e come sarebbe bello unire queste mie virtù alle tue! Però, nonostante io le desideri tanto, perché senza di esse non posso imitarti, umiltà e pazienza mi mancano del tutto. Mio Salvatore, esaudiscimi. Da parte mia ti prometto di impegnarmi a vivere tali virtù, perché sarei il più infelice degli uomini, se rendessi la tua Passione incapace di guarire il mio orgoglio e la mia superbia.
Pratica – Farò il proposito di avere io pazienza, invece di pretendere che l’abbiano gli altri e di umiliare me stesso piuttosto che cercare di umiliare gli altri.
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