Passione di Gesù
7 novembre – Punto IV – Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce
Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce
Punto IV – Il Cireneo si vede costretto dai Giudei a portare la croce di Gesù, perciò si lamenta e si appresta a farlo mal volentieri, anche perché teme di perdere l’onore. Ma appena tocca quel legno sacro, la sua mente viene illuminata da una luce celeste e il suo cuore è rinvigorito da una grande virtù, per cui sia i suoi pensieri che il suo umore cambiano improvvisamente. Ubbidiente alla grazia, si sottomette con santa pazienza alla croce e, pur ritenendosi indegno di farlo, la porta con amore e quindi con merito; anzi, gli pare che non ci sia al mondo un legno più dolce e più leggero.
Riflessione – Questo avviene a tutti coloro che credono ai beni racchiusi nella croce e sperano ed aspettano il premio promesso per mezzo suo. Ogni tristezza si tramuta in gioia, perché non pesa ciò che si fa per amore. Sforziamoci di capire il misterioso linguaggio della croce: che cosa significa portarla con Gesù? Nient’altro che mortificare i nostri istinti, le nostre sensazioni e soprattutto il nostro amor proprio. Perciò con la mortificazione m’impegnerò a trasformare l’uomo vecchio che c’è in me, ad acquisire le virtù cristiane, ad apprezzare i beni eterni più di quelli terreni. E anche nella prosperità mi manterrò sempre pronto a sopportare le tribolazioni con perfetta ubbidienza al volere divino. Questo è un linguaggio duro, ma rispecchia la verità, ed è Gesù stesso che ci incoraggia a metterlo in pratica, sostenendoci con la sua croce. E poi, non è piccolo il premio della beatitudine eterna che verrà concesso a chi avrà portato cristianamente la sua croce. E tu, anima mia, non pretendere la ricompensa subito dopo la tribolazione, non aver fretta, spera e aspetta con pazienza, perché ti sarà data immancabilmente.
Colloquio – Tutto questo è vero e giusto; ma io non posso fidarmi di me stesso, perché sento in me la ribellione dei sensi che non sanno adattarsi alla croce. Le cattive abitudini mi hanno talmente indebolito che non riuscirò più ad intraprendere la strada della virtù. Vedi dunque, mio Gesù, quanto io abbia bisogno del tuo aiuto. Tu, che mi hai promesso la gloria se ti seguirò con la croce, tu, che mi aspetti con tanta pietà anche se non ti seguo, concedimi la grazia di amarti, così potrò abbracciare anche la tua croce. So che mi esaudirai, Signore delle virtù, perché tu non abbandoni, ma consoli sempre chi confida in te.
Pratica – Devo convincermi che non basta portare la croce, ma che si deve anche imitare Gesù. Molte volte, infatti, io mi mortifico per motivi umani, ma non lo faccio certo per amore di Dio.
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