Passione di Gesù
4 novembre – Punto I – Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce
Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce
Punto I – I Giudei vedono che Gesù, già indebolito per il dolore, non ce la fa più a trascinare quel grave peso e che cade con una certa frequenza. Cercano allora qualcuno che porti la croce al posto suo; e non lo fanno perché provano compassione per Lui, ma per soddisfare ulteriormente la loro crudeltà. Temono infatti che possa morire per strada, privandoli così della gioia di vederlo sul patibolo. E poi non sopportano più di essere costretti ad un’andatura così lenta, tanto è grande la loro fretta di crocifiggerlo. Chiedono a gran voce se qualcuno è disposto ad offrirsi, ma tutti rifiutano con orrore di portare e anche solo di toccare quel pubblico segno d’infamia. I Giudei non vogliono aiutare Gesù perché temono di attirare su di loro la maledizione, avendo dei contatti con un condannato; i Gentili non lo fanno, perché ritengono disonorevole dover armeggiare intorno ad una croce, così come oggi è ritenuto disonorevole il mestiere del boia. I discepoli, poi, si sono sbandati per la paura e non si sa dove siano. Ecco, allora, perché viene fermato un forestiero della città di Cirene e costretto a portare la croce dietro a Gesù.
Riflessione – Anima mia, resta vicina al tuo Salvatore così angustiato ed abbandonato, e rifletti su come anche oggi si ripetano gli stessi errori. Infatti, quando si tratta di soffrire per Gesù il nostro egoismo sa inventare le scuse più assurde pur di non farsi coinvolgere. Tutti al mondo sono nemici della croce e cercano di tenerla lontana, chi per superbia, chi per indolenza.
Colloquio – Gesù mio, mi vergogno nel vedere che tu porti volentieri quella pesante croce che avrei dovuto portare io per scontare i miei peccati. E pensare che provo, invece, una grande ripugnanza per tutte le croci, anche per le più piccole e le più leggere, e che non riesco ad accettarle neppure per amor tuo! Tu, che sei Dio e Signore dell’universo, ti carichi di quella croce tanto dolorosa, mentre io, che sono un pugno di terra creato dal nulla, non voglio scomodarmi a soffrire niente per te. Sono talmente superbo che considero me stesso, la mia carne e il mondo più importanti di te.
Eccomi ai tuoi piedi, Signore, a confessare la mia miseria e ad implorare la tua misericordia. Sostienimi con la tua grazia ed infondi in me uno spirito nuovo, uno spirito forte che mi tenga stretto alla croce e me la faccia anche amare: fino a quando non l’amerò, non potrò dire di amare te.
Pratica – Farò un fermo proposito di portare la croce con Gesù. È croce di Gesù ogni mortificazione sia fisica che morale, purché accettata per amore di Dio.
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