Passione di Gesù
1 novembre – Punto IV – Gesù si incammina con la croce al Calvario
Gesù si incammina con la croce al Calvario
Punto IV – La notizia della condanna di Gesù si è sparsa ovunque, perciò le strade per le quali Egli passa sono piene di gente. Tutti lo detestano e sparlano di Lui, perché nessuno riesce a capire il mistero della sua Passione. Gli stessi che lo applaudivano per le sue azioni gloriose, ora dicono con sadico piacere: “È giusto che quel malvagio sia castigato… Ecco chi è colui che noi credevamo tanto santo!”. Molti lo seguono sperando di vederlo compiere qualche miracolo. Poco prima era tanto onorato e benedetto perfino dai fanciulli; ora, finito sotto l’estrema infamia della croce, è umiliato ed insultato da tutti.
Riflessione – Anima mia, entra con riverenza nel cuore di Gesù e vedi come Egli, fonte di tutte le benedizioni, accetti di essere trattato con tanto disprezzo. Si umilia fino all’annientamento della sua gloria, e con tanto amore riceve su di sé tutte le maledizioni dovute a noi per i nostri peccati. Tenendo concentrata la volontà nel suo compito, che è quello di attuare la redenzione del mondo, Egli, messo da parte ogni rispetto umano, non si cura affatto di ciò che si dice di Lui; non bada al pubblico disonore e procede pazientemente con la sua croce. Nonostante l’atrocità delle pene il suo cuore è in letizia, e questo è il meraviglioso stato di chi si abbandona alla volontà divina.
Colloquio – Mio Salvatore, io mi perdo nella profondità dei tuoi misteri, ma intanto non penso a trarre profitto dal tuo esempio. Tu non ti vergogni di essere visto da tutti con la corona di spine sul capo e con la croce sulle spalle, in mezzo a due ladri come se fossi un uomo malvagio, perché sei totalmente concentrato nell’ubbidire al Padre Celeste. Ma io non seguo il tuo esempio; infatti molte volte mi vergogno di mostrarmi ubbidiente ai tuoi precetti o ai tuoi consigli e temo di apparire un vile e una nullità mostrando pazienza, modestia ed umiltà. Non so tollerare neanche una parola o un gesto di disprezzo per amor tuo e mi arrendo con facilità appena sento nascere in me la preoccupazione del giudizio altrui.
Mio Dio, rinvigoriscimi con la tua forte dolcezza, affinché io non mi vergogni mai più di portare la croce dei doveri cristiani. La mia croce consiste nel far bene quello che devo e nel sopportare volentieri ciò che a te piace mandarmi. Sarà il tuo amore a rendere tutto più facile.
Pratica – Rifletterò su ciò che mi rende più difficile l’obbedienza alla volontà divina e in quali occasioni io sia vittima del rispetto umano. Il Signore mi illumini durante questo esame e m’ispiri sui propositi da realizzare.
Lascia un commento