Passione di Gesù
24 ottobre – Punto IV – Gesù è condannato a morire in croce
Gesù è condannato a morire in croce
Punto IV – La sentenza della condanna di Gesù, emessa da Pilato e pretesa dai Giudei, oppressori della giustizia, della verità e dell’innocenza, deve essere considerata come realizzazione del progetto divino di redimere il mondo.
Riflessione – Sono i Giudei e i Gentili che condannano Gesù a morire in croce, ma questa morte era già stata decretata in Cielo fin dall’eternità. Il Padre Celeste, spinto dalla misericordia, per placare la sua giustizia aveva sacrificato il suo Unigenito; ma anche il Figlio aveva approvato la sentenza, così, pieno d’amore per il Padre e per noi, ora si dispone a subire il patibolo. Se Gesù avesse voluto, le cose sarebbero andate diversamente e non sarebbe stato necessario che qualcuno cospirasse contro la sua virtù; invece Egli ha preferito realizzare il progetto divino, facendosi vittima di carità e di ubbidienza. Ed è proprio la sua ubbidienza che dobbiamo ammirare e ringraziare.
Colloquio – Ti sono grato, Eterno Padre, perché, pur di dare la vita a me misero peccatore, non hai esitato a condannare a morte il tuo dilettissimo Figlio. E sono grato anche a te, Gesù, che hai accettato con amore la tua crocifissione e mi hai insegnato che solo con l’obbedienza posso cooperare alla salvezza che tu hai meritato per me. Io ho un enorme bisogno di possedere questa virtù, perché so esercitarla solo nelle cose che mi vanno a genio; ma in quelle che non rispondono alle mie opinioni, alle mie tendenze o ai miei gusti, so trovare le scuse più assurde pur di non ubbidire.
Dolce Gesù, tu abbassi il capo con riverenza mentre Pilato, uomo pagano ed ingiusto, pronuncia la sentenza e, nel suo potere terreno, veneri con una pronta ubbidienza la suprema autorità del Padre. Questo tuo atteggiamento mi fa capire con quale sottomissione dovrei ubbidire ai miei superiori, chiunque siano, considerandoli sempre tuoi rappresentanti. Questa meta, però, è tanto lontana.
Eterno Padre, concedimi la grazia di ubbidire sempre e di rinunciare alla mia volontà per dimostrare profondo rispetto alla tua volontà e al tuo amore; esaudiscimi, ti prego, per i meriti dell’ubbidienza con la quale Gesù ti ha infinitamente onorato.
Pratica – Chiarirò a me stesso a quali superiori e in quali cose io obbedisco con maggior difficoltà. Renderò forte il mio proposito di ubbidire a tutti, ricordando a chi e in che cosa ha ubbidito Gesù.
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