Passione di Gesù
6 ottobre – Punto III – Gesù è difeso da Pilato contro i Giudei
Gesù è difeso da Pilato contro i Giudei
Punto III – Pilato, non appena ha udito che Gesù è accusato di essersi definito Figlio di Dio, subito appare preoccupato e timoroso. E servendosi di questo atteggiamento la Provvidenza ancora una volta si prepara a confondere la malizia dei Giudei. Essi hanno certamente mentito accusando Gesù di aver bestemmiato dichiarandosi Figlio di Dio; ma Pilato comincia a pensare che ciò che essi chiamano bestemmia non sia forse una verità. I Giudei pretendono che venga rispettata la loro legge che condanna chi si è reso colpevole di sacrilegio, ma Pilato non cede, e non tanto per quella legge che egli ignora, ma proprio perché Gesù sostiene di essere Figlio di Dio. Pilato è pagano, quindi non sa nulla dei misteri del vero Dio, ciò nonostante, per aver sentito parlare della sapienza e delle capacità di quest’uomo, gli pare credibile che possa veramente essere uno degli dei venerati in qualche regione dell’impero romano; e per non correre il rischio di subire la sua indignazione, rifiuta di farlo morire.
Riflessione – Mentre i Giudei e Pilato continuano a rimbeccarsi, che cosa fa Gesù? Ascolta e tace; e così si fa vedere uomo perché è prostrato dalle sofferenze e Dio per la fortezza con cui patisce. Perciò Pilato, vedendo quella pazienza sovrumana, è ancora più propenso a credere che Egli possa essere una divinità. Rifletti, anima mia: il solo timore che Gesù sia un dio basta a trattenere Pilato dall’acconsentire alla sua condanna. E noi invece che, illuminati dalla fede, diciamo di crederlo vero Dio, come mai lo temiamo così poco da essere indotti facilmente a peccare?
Colloquio – Mio Dio, alle volte mi pare di amarti o almeno di desiderare di farlo, ma io inganno me stesso; infatti non è possibile che nel mio cuore ci sia anche una sola scintilla del tuo amore senza neppure l’ombra del timore. Per amarti devo anche temerti: il timore è la prima cosa che esigi da me, perché esso è l’inizio dell’amore. Pietà dunque, mio Gesù, di questa tua povera creatura che è senza timor di Dio. Fa’ che io ti tema per non offenderti, per amarti e per salvarmi. Questo che ti chiedo è veramente un grande dono, perché è proprio col timore che ti rendo la gloria di cui sei degno.
Pratica – Senza desiderare certe mistiche unioni di cui sono indegno, cercherò di fondarmi con umiltà nel timor di Dio per ottenere poi grazia e gioia interiore.
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