Passione di Gesù
5 ottobre – Punto II – Gesù è difeso da Pilato contro i Giudei
Gesù è difeso da Pilato contro i Giudei
Punto II – I Giudei, vedendo che Pilato non tiene in alcuna considerazione l’accusa che Gesù abbia voluto farsi re, subito gliene presentano un’altra. Dicono che Egli si è dichiarato Figlio di Dio e che, quindi, non deve sfuggire alla condanna, perché la legge comanda che i bestemmiatori siano fatti morire. È inesauribile la malizia dei Giudei in questo continuo ricorso alla legge; ma se la legge non permette che si lasci vivere il malfattore e non permette neppure che si uccida l’innocente, sarebbe logico condannare Barabba e liberare Gesù.
Riflessione – Era già scritto che il Messia avrebbe dovuto essere ucciso ingiustamente da quegli empi come usurpatore della Divinità. Costoro accusano Gesù di credersi Figlio di Dio, ma non raccontano le opere meravigliose con le quali si è fatto conoscere da tutti per quello che è in realtà. E non riferiscono neppure che ha risuscitato i morti e che ha guarito ciechi e lebbrosi con un solo onnipotente cenno. La loro perfidia non può essere più evidente di così. Ma perché tu, Gesù, che vuoi essere creduto Uomo-Dio, non fai anche ora almeno un miracolo per dar prova della tua Divinità, visto che ne hai già fatti tanti per questo scopo?
Rifletti anima mia: al nostro Salvatore sta più a cuore di mostrare la sua pazienza che la sua onnipotenza; infatti è con la pazienza che Egli vuole realizzare la nostra salvezza ed è con la pazienza che anche noi dobbiamo collaborare a quest’opera. Questa è la prima virtù che Egli ha voluto meritare per noi con la sua dolorosa Passione.
Colloquio – Quanto dovrei amarti anch’io, pazienza santa, visto che sei tanto cara a Gesù! Ho per te la massima stima quando ti vedo negli altri, ma non so amarti quanto basta per riuscire a possederti.
Paziente Gesù, concedimi questa virtù tanto necessaria per poter percorrere la strada della perfezione. Tu però non hai sopportato il dolore subendolo per forza o per necessità, tu lo hai desiderato e cercato perché immenso è il tuo amore per noi. Ti prego, metti nel mio cuore un’ardente volontà di imitarti per ottenere quella pazienza cristiana caratteristica dei tuoi eletti, che consiste nell’amare la sofferenza per te, proprio come hai fatto tu per noi durante tutto il corso della Passione.
Pratica – Vedendomi privo del vero amore alla sofferenza, mi umilierò davanti a Dio e lo pregherò con insistenza di infondere in me questo amore tanto necessario per la salvezza della mia anima.
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