Passione di Gesù
27 settembre – Punto VIII – Gesù è mostrato al popolo da Pilato
Gesù è mostrato al popolo da Pilato
Punto VIII – Meditando la Passione di Gesù noi ci sentiamo sorretti dalla speranza, però a questa deve sempre essere unito il timore. Perciò, nel considerare l’umiliazione provata da Gesù quando Pilato lo mostra così sfigurato alla folla, penserò che questa è una figura di ciò che avverrà nel giudizio finale, quando quest’Uomo-Dio, ora tanto straziato, comparirà come giudice e presenterà me al cospetto di tutto il mondo.
Riflessione – Quando sarò esposto agli sguardi di tutti gli angeli e di tutti gli uomini, così si dirà di me: “Ecco l’uomo che è vissuto attaccato alle vanità dimenticando Dio, ecco l’uomo che ha perduto la dignità umana ed è diventato simile alle bestie per aver seguito i suoi istinti!”. E in quel momento, quando tutti vedranno i miei peccati di pensiero, di parole ed opere, che cosa potrò dire? Come risponderò alle accuse che mi verranno fatte dalla mia stessa coscienza? Pieno di vergogna, confuso e tremante io starò davanti a te, mio Giudice, e non saprò dire una sola parola per difendermi. Quale disonore peserà su di me quando l’universo intero vedrà le mie colpe e mi segnerà a dito dicendo: “Ecco l’uomo superbo, ipocrita e scandaloso!”.
Colloquio – Gesù mio, io credo che non potrò sfuggire a quell’estremo giudizio e che tu sarai il giusto Giudice delle mie colpe, che ora ti causano tante pene. Non permettere che io mi avvilisca, ma dammi la grazia di sperare sempre, fino alla morte. Abbi pietà, Signore, e ricordati che, per quanto io sia pieno di peccati, tu sei e sarai sempre il mio misericordioso Salvatore. Vorrei poter distruggere ogni mio peccato e poiché lo posso fare solo per mezzo del dolore e del pentimento, io mi pento e prometto di cambiare radicalmente la mia vita. Sono un povero cieco, che pecca con estrema facilità e poi si dimentica subito di averlo fatto; ma, per i meriti della tua Passione, Gesù, fammi diventare un vero penitente che odia il peccato e ama con tutte le sue forze te, che sei l’unico bene, in modo che la mia speranza diventi legittima ed io possa godere nel giorno del giudizio la gloria dei santi.
Pratica – Se non voglio che nel giudizio si dica di me: “Ecco l’uomo peccatore”, regolerò la mia vita in modo che si possa dire invece: “Ecco l’uomo penitente, contrito ed umiliato”.
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