Passione di Gesù
21 settembre – Punto II – Gesù è mostrato al popolo da Pilato
Gesù è mostrato al popolo da Pilato
Punto II – Gesù, quasi trascinato a forza dai soldati, entra alla presenza del governatore romano. Questi, appena lo scorge, inorridisce nel vederlo così piagato e sfigurato. Ponzio Pilato anche se è pagano ha un’indole pacata e sensibile, molto lontana dall’orgoglio giudaico, perciò prova compassione per Gesù e, desideroso di liberarlo, decide di mostrarlo a tutto il popolo. È convinto che chiunque, pur provando rancore verso di Lui, sicuramente si calmerà, vedendolo castigato così duramente e ridotto in uno stato tale da non aver neppure l’apparenza di uomo, figurarsi quella di un re!
Riflessione – Anima mia, fissa lo sguardo nel tuo Signore e rifletti: non ti senti confusa vedendo che Pilato s’intenerisce alla vista di Gesù, mentre tu sei così dura, senza pietà e senza amore? Pensa a quanto dovresti amarlo, perché è per te che soffre nel corpo e nell’anima. È tuo dovere essergli riconoscente perché ti ha creata, ma molto di più perché ti ha redenta in quel modo orribile. Creare te e il mondo intero è stato facile: sono bastate solo poche parole; ma quanto sangue gli è costata la tua redenzione! Inoltre ti ha onorata con le sue umiliazioni, ti ha liberata con i suoi legami, ti ha guarita con le sue piaghe.
Colloquio – Gesù mio, riconosco di esserti debitore più per lo strazio che hai sofferto per redimermi, che per la tua onnipotente parola che mi ha dato la vita. Allora, se io sono tenuto a darti tutto me stesso per avermi creato, cosa non dovrei darti per avermi salvato? Signore, non ho null’altro da offrirti che la mia nullità, perché tutto ciò che sono e tutto ciò che ho di buono è già tuo. Ma, ti prego, prendilo ugualmente e, se sono tutto tuo perché mi hai creato e redento, fa’ che io sia tutto tuo anche nell’amarti e nell’imitarti. Ho tanto bisogno della tua grazia perché è la sola che può rendere tenero il mio cuore e farmi diventare un perfetto cristiano.
Pratica – Offrirò a Gesù in segno d’amore le facoltà del mio spirito e i sensi del mio corpo e li userò per l’avvenire soltanto a gloria sua.
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