Passione di Gesù
30 agosto – Punto II – Gesù è flagellato alla colonna
Gesù è flagellato alla colonna
Punto II – La flagellazione di Gesù è tanto umiliante da far inorridire il cielo e la terra, ma è anche così dolorosa da superare ogni nostra immaginazione. Non dobbiamo dimenticare che colui che viene flagellato è il Figlio di Dio, che ha una capacità infinita di sentire sia il dolore che la gioia. Il suo corpo, che lo Spirito Santo ha formato col sangue purissimo di Maria Vergine, ha una struttura delicata, fatta apposta per sentire con intensità anche il dolore più leggero. Per Lui una lieve puntura è più dolorosa di quanto lo sarebbe per noi un colpo di spada.
Riflessione – Guarda, anima mia, con quanta crudeltà quei carnefici fanno piovere le sferzate una dopo l’altra su quelle carni sante ed immacolate: colpiscono ora il petto, ora il dorso, e nessuna parte del suo corpo rimane illesa. Bisogna avere un cuore ben duro per non compatire Gesù che sopporta umiliazioni e sofferenze inaudite. Eppure io che provo dispiacere nel vedere maltrattato un animale che non ha coscienza di sé, non sento intenerirsi il mio cuore di pietra davanti a simili patimenti.
Colloquio – Dio mio, so benissimo che la mia aridità deriva dal fatto che io non ho mai pensato, come avrei dovuto, che proprio per me e per i miei peccati ti sei lasciato flagellare. Ma ora cerco di riflettere su questo con un atto di vera fede. Io credo, Gesù, che come nell’Orto per i miei peccati si è spezzato il tuo tenero cuore, così ora alla colonna viene straziato il tuo corpo santo ancora per quegli stessi peccati. Voglio detestarli tutti e insieme benedire e ringraziare il tuo amore. Li ho commessi io, ma tu li hai fatti diventare tuoi e ti sei messo tra me e la giustizia divina, per ricevere tu, santo ed innocente, quei colpi destinati a me peccatore. Amore di Dio, quanto sei grande! Ora che ti ho conosciuto non potrò certo continuare ad essere duro ed ingrato. Gesù mio, tu che sei infinitamente degno di essere amato più di ogni cosa al mondo, concedimi di ricambiarti con un amore forte e sincero, disposto ad accettare e a soffrire per te il flagello delle contrarietà e delle tribolazioni.
Pratica – Mi ripropongo di sopportare con pazienza disagi e contrarietà, così farò di necessità virtù. E la mia virtù diventerà soprannaturale se saprò accettare le mie sofferenze per amore di Dio e unirle a quelle che Lui ha sopportato per la redenzione del mondo.
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