Passione di Gesù
18 agosto – Punto III – I Giudei vogliono la crocifissione di Gesù
I Giudei vogliono la crocifissione di Gesù
Punto III – È stata grande l’empietà dei Giudei nel domandare che fosse liberato Barabba invece che Gesù, perché essi hanno preferito la vita di un ladro a quella del Salvatore del mondo. Se avessero chiesto solo la liberazione di Barabba e lasciato al governatore la libertà di fare ciò che voleva di Gesù, sarebbero stati meno colpevoli. La loro vera colpa è stata quella di domandare che fosse condannato un uomo giusto accusato di essere più scellerato di un pubblico malfattore.
Riflessione – E chi sono costoro che gridano spietati che Gesù sia crocifisso? Sono quegli stessi che qualche giorno prima con rami d’ulivo gli erano andati incontro e lo avevano accompagnato trionfalmente, acclamandolo figlio di Davide e re d’Israele. Sono passati appena sei giorni; e come mai in così poco tempo sono cambiati tanto da volere che Egli muoia in maniera tanto disonorevole? Che cosa ha fatto di male in questi sei giorni per meritare una pena simile? Ha predicato dalla mattina alla sera, ha fatto del bene a tutti come è sempre stata sua abitudine, ciò nonostante si grida contro di Lui: “Crucifige”. Povero mondo, quanto sei incostante e traditore!
Ma fissiamo la nostra mente su Gesù. Tra gli onori non si era mai insuperbito ed ora in mezzo alle calunnie non si abbatte: nella prosperità e nelle avversità cerca solo la gloria dell’Eterno Padre; non lo impressionano affatto né le lodi né i rimproveri di tutto il mondo. Devo imparare bene questa lezione e formulare poi questo proposito: non farò nulla per il desiderio di essere lodato e non eseguirò il mio dovere solo per il timore di essere ammonito.
Colloquio – Anche se tutto il mondo mi lodasse, non mi salverò per questo, ma neppure mi dannerò perché mi disapprova. La mia salvezza eterna non dipende dal giudizio degli uomini. L’anima mia è nelle mie mani: solo per le mie buone azioni Gesù la salverà.
Mio Salvatore, dammi la forza di non preoccuparmi affatto del giudizio degli altri che può essere futile o sbagliato, ma fa’ che l’obbiettivo delle mie azioni sia sempre tu, che sei il Giudice che esaminerà la mia vita con verità e giustizia. A nulla mi gioverà l’opinione favorevole del mondo, se la mia condotta non sarà considerata buona da te; e l’essere ritenuto cattivo dagli altri non pregiudicherà la mia salvezza, quando nel mio cuore tu vedrai la rettitudine e la bontà.
Pratica – Tanto l’amore delle lodi quanto il timore dei rimproveri provengono soltanto dalla superbia. Il vero segreto per non preoccuparmi di ciò che si dice di me, è l’essere umile. Domanderò dunque a Gesù l’umiltà.
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