Passione di Gesù
I Giudei vogliono la crocifissione di Gesù
I Giudei vogliono la crocifissione di Gesù
Punto I – Pilato non avrebbe mai immaginato che i Giudei volessero libero Barabba piuttosto che Gesù. E per costringerli a riflettere e forse a vergognarsi e a cambiare idea, continua a parlare: “E di Gesù che cosa dovrò fare?”. Chiede questo perché spera ancora che essi si ricredano; invece quelli, sempre più crudeli, gridano che Gesù sia crocifisso. Le loro menti sono veramente cieche e di una malvagità senza giustificazione. Ora Gerusalemme è veramente diventata, secondo le parole profetiche, un covo di velenosi serpenti e di belve feroci i quali, dopo aver chiesto che fosse lasciato in vita un assassino, pretendono che sia fatto morire l’innocente Salvatore.
Riflessione – Gesù non reagisce contro quegli empi e non si spaventa udendo le loro grida che chiedono la sua morte in croce. È immensa la sua bontà e perfette le sue virtù; Egli esercita la fortezza contro il timore che, come ogni uomo, prova per il disprezzo e per la morte, e contrappone la pazienza agli affronti che subisce; risponde con la mansuetudine, l’umiltà e la carità al furore, all’orgoglio e all’odio dei suoi nemici. Egli ci insegna il modo con cui difenderci quando ci capita di essere vittime delle cattive azioni e dei sentimenti malevoli del nostro prossimo: oppone eroicamente altrettante virtù.
Colloquio – Il tuo esempio, divino Maestro, è per me una scuola straordinaria; purtroppo io sono un allievo ribelle che non merita nulla, perché non sa far tesoro di lezioni tanto preziose. Sono talmente malizioso da essere capace di ingolfarmi in ogni sorta di vizio, senza che riesca poi a liberarmene praticando almeno qualche virtù. Eppure sento che la tua misericordia non mi abbandona, perché non smette mai di illuminarmi e di ispirarmi.
Povera anima mia, quanto sei insensibile, ingrata e superba! Tu pensi alla Passione di Gesù come ad una storia profana, invece di considerarla con amore e fede viva. Scuoti dunque la tua tiepidezza e implora i meriti del tuo dolce Salvatore: troverai il tesoro nascosto di quelle virtù che finora non hai posseduto.
Pratica – Susciterò in me il desiderio di imitare le virtù del Redentore. Mi persuaderò che la prima di tutte è l’umiltà, perché senza di questa non si può possedere nessun’altra virtù.
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