Passione di Gesù
2 agosto – Punto III – Gesù è schernito nella corte di Erode
Gesù è schernito nella corte di Erode
Punto III – Il silenzio di Gesù che prima aveva meravigliato Pilato, ora scatena lo sdegno e il disprezzo di Erode. Nessuno dei due giudici lo condanna, ma neanche lo assolve, perché nessuno ha il coraggio di opporsi al furore dei Giudei.
Riflessione – Si dice che Erode già da molto tempo desiderasse vedere Gesù, quando però gli era lontano; ora che ce l’ha davanti lo tratta con disprezzo. È terribile desiderare i doni di Dio per poi calpestarli. Dobbiamo osservare, però, come la Provvidenza disponga le cose in modo che la malizia umana cooperi coi suoi disegni. È necessario che Gesù sia fatto morire: questo esige l’infallibile volontà divina; e dev’essere condannato in un modo tale che nessuno possa dubitare della sua innocenza. E infatti, come ha già fatto Pilato, Erode lo considera innocente quando dice di non ritenerlo meritevole di condanna. Se fosse vera l’accusa dei Giudei e Gesù fosse davvero un corruttore, Erode non lo tratterebbe con tanta leggerezza, ma con severità, e approfitterebbe dell’occasione per sfogare il suo sdegno e condannarlo.
Colloquio – Mio Dio, quanto sono adorabili i tuoi disegni, con i quali hai disposto che la tua innocenza sia nota a tutto il mondo! Sono felice che la tua santità si mostri immacolata a dispetto dell’invidia degli uomini e del demonio, ma sono anche triste per la mia cattiveria pari a quella dei Giudei. Raramente nelle mie preghiere ti chiedo la grazia della tua luce e del tuo aiuto per conoscere e fare tutto ciò che ti è gradito, tuttavia tu me lo concedi ugualmente, perché la tua bontà è infinita. Ed io come corrispondo? Con la mia ingratitudine che non può sfuggire al tuo sguardo onniveggente. Sono grazie le ispirazioni con cui mi inviti a combattere le passioni; io però me ne servo non per diventare migliore, ma per fare tutto il contrario di ciò che m’ispiri, quindi desidero la grazia per disprezzarla, proprio come ha fatto Erode.
Mio buon Gesù, distruggi la mia malizia e la mia incostanza e concedimi un aiuto particolare, affinché io reagisca positivamente a tutte le tue grazie.
Pratica – Al tribunale di Dio dovrò render conto di ogni grazia che mi viene concessa; se ne disprezzo anche una sola posso compromettere la mia salvezza. Propongo, perciò, di aderirvi con diligenza e fedeltà.
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