Passione di Gesù
26 luglio – Punto II – Gesù è mandato da Erode
Gesù è mandato da Erode
Punto II – Pilato si accorge di trovarsi in una situazione molto difficile: da una parte sente il dovere di assolvere e liberare Gesù, dall’altra teme, facendo questo, di offrire un pretesto ai Giudei per far nascere una rivolta. Gli viene in mente che Gesù era cresciuto in Galilea e che aveva iniziato a predicare e a creare malcontento proprio in quella provincia, che era sotto la giurisdizione di Erode. Con astuta politica pensa bene, quindi, di liberarsi dello scomodo prigioniero mandandolo da Erode, che in quei giorni si trova a Gerusalemme per la solennità della Pasqua, perché sia lui a giudicarlo.
Riflessione – I Giudei sono contenti di questa decisione perché sperano di ottenere almeno da Erode la condanna di Gesù. Infatti sanno che costui, facendo decapitare san Giovanni, aveva dimostrato lo stesso animo crudele di suo padre, responsabile della strage degli Innocenti. Trascinano quindi Gesù, indebolito per i tormenti subiti, fuori dalla casa di Pilato e lo conducono in gran fretta dal re Erode, attraverso strade piene di gente attirata da quell’insolito spettacolo.
Anima mia, guarda come ancora una volta il Salvatore sia trascinato, svillaneggiato e percosso: questo è il quarto viaggio doloroso ed umiliante: era già stato condotto prima dall’orto alla casa di Anna, poi da Anna a Caifa, quindi da Caifa a Pilato, ed ora da Pilato ad Erode.
Colloquio – Vergognati, anima mia, di non aver neppure la pazienza necessaria per sorvolare su una parola pungente o per sopportare una qualsiasi contrarietà per amore di chi per te ha patito tanto! Ci tieni a sentirti al suo servizio, ma non accetti le umiliazioni che inevitabilmente questo comporta.
Gesù, che non ti sei vergognato di subire ogni forma di disprezzo per un ingrato come me, ora ti prometto che farò violenza su me stesso, soffocando soprattutto il mio amor proprio, per accettare volentieri tutte le umiliazioni che ti piacerà mandarmi; e la mia pazienza non sarà per motivi di convenienza umana, ma solo per dimostrarti che amo te ed il mio prossimo.
Pratica – Passerò in rassegna le occasioni che mi si possono presentare di ricevere una contrarietà o un’offesa. Mi disporrò adesso a sopportarli con umile pazienza per amore di Gesù. E non mancherò di invocare l’aiuto divino, poiché da solo non posso ripromettermi nulla.
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