Passione di Gesù
25 luglio – Punto I – Gesù è mandato da Erode
Gesù è mandato da Erode
Punto I – Pilato è costante nel sentimento di giustizia che non gli permette di condannare Gesù, perché sa che è innocente; ma anche i Giudei sono ostinati nella loro perfidia ed insistono nella loro richiesta. Costoro, non sapendo più cosa fare e cosa dire, alla fine accusano Gesù di essere un sovversivo, che con la sua dottrina ha portato lo scompiglio tra il popolo della Galilea e quello della Giudea. Ma questa accusa non serve ad altro che a far risaltare ancora di più l’innocenza di Gesù e la crudeltà dei Giudei.
Riflessione – Se ci fosse qualche vero delitto di cui poter accusare il Salvatore, essi non avrebbero davvero la carità di scusarlo o di nasconderlo; anzi, l’avrebbero già detto, se non altro per dare sfogo all’invidia e all’odio. Invece con le loro parole, senza accorgersi, aggiungono un altro riconoscimento alla sua virtù: attestano che Egli si è affaticato in viaggi e stenti per predicare la verità ed istruire gli ignoranti. Lo stesso Pilato ride di quest’accusa, mentre Gesù continua a mantenere il silenzio. E non ha bisogno di difendersi, perché lo difende la fama dei miracoli che Egli ha compiuto nella Galilea e nella Giudea.
Colloquio – Su quegli infelici Giudei cade la profetica maledizione, poiché hanno fatto passare per male il bene che era stato loro concesso dal Figlio di Dio.
Anima mia, non ti sei forse anche tu macchiata di questa colpa? Infatti tante volte hai giudicato interesse personale, persecuzione e ingiustizia la sollecitudine che gli altri hanno nel rimproverarti dei tuoi difetti; e quante altre volte hai giudicato ipocrisia l’ossequio rispettoso del prossimo, vigliaccheria l’umiltà, e debolezza la pazienza! Se è proprio di colui che è destinato al Paradiso trarre il bene dal male, sarà dei reprobi fare il contrario; e tra questi ci sono anch’io, proprio come i Giudei, se non mi correggo e non elimino questo vizio.
Gesù mio, riconosco di essere malizioso perché sono vittima dell’invidia, e me ne dispiace molto. Ho tanto bisogno che la tua misericordia mi conceda una scintilla di quella santa carità che è paziente, benigna, rispettosa, disinteressata e soprattutto non invidiosa.
Pratica – Se mi vedrò ingiustamente perseguitato, mi consolerò guardando Gesù, al quale le calunnie servono per apparire ancora più innocente. Proporrò di imitarlo soffrendo ed accettando il volere di Dio in riparazione dei torti e delle ingiustizie che ancora gli vengono fatti.
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