Passione di Gesù
27 giugno – Penitenza di san Pietro dopo il peccato
Penitenza di san Pietro dopo il peccato
Punto V – La penitenza di san Pietro fu vera, sincera, come Dio la vuole perché gli sia accetta. Non si sa che cosa abbia detto questo grande penitente quando si pentì, ma si sa che versò molte lacrime, e queste hanno sempre una voce efficacissima al cospetto di Dio. Chiese col pianto perdono a Dio e l’ottenne meglio che se avesse fatto lunghe preghiere. Felici lacrime, che ebbero la virtù del battesimo perché furono ispirate da profondo dolore e da tenero amore!
Riflessione – Pietro non piange perché teme di essere deposto dalla dignità di capo della Chiesa o perché teme che gli sia tolto quel supremo potere conferitogli con le chiavi del Cielo. Non piange neppure perché si vede esposto alla minaccia del Salvatore, che sarà severo nel giorno del giudizio contro chiunque lo avrà rinnegato. Piange unicamente per la colpa che ha commesso, e non per la pena che ha meritato: il suo tormento è quello di essere stato ingrato verso il suo divino Maestro. Il suo dolore è perfetto. Anche noi dobbiamo procurare che il nostro sia tale per essere davvero penitenti.
Colloquio – So di aver peccato e di essermi poi pentito, ma di che natura sarà stato il mio pentimento? Quale dolore ho avuto dei miei peccati? Mio Dio, temo di essermi preoccupato soltanto della paura del tuo giudizio e dell’Inferno, e non di averti offeso. Non sento un dolore perfetto perché non ti amo abbastanza; se ti amassi sopra ogni cosa, come sarebbe mio dovere fare, quanta pena proverei sapendomi separato da te a causa delle mie mancanze! Salvatore divino, infiammami del tuo amore affinché, se dovessi peccare, il dolore per la mia caduta sia unicamente per averti offeso. Abbi pietà della mia anima peccatrice e, con la grazia che mi hai meritato con la tua santa Passione, fammi diventare un vero penitente.
Pratica – Con la meditazione e con la preghiera voglio penetrare sempre di più nella conoscenza e nell’amore di Dio, che mi faranno sentire cosa sia la vera contrizione, qualora io dovessi mancare gravemente.
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