Passione di Gesù
25 giugno – Penitenza di san Pietro dopo il peccato
Penitenza di san Pietro dopo il peccato
Punto III – La misericordia di Dio si manifesta anche nel permettere le cadute dei suoi Santi, affinché queste siano di avvertimento per noi; ma sono soprattutto il loro pentimento e le loro lacrime che ci stimolano alla rinascita. Per questo gli Evangelisti ci hanno fedelmente delineato il ritratto di Pietro, sia nell’aspetto di peccatore che in quello di penitente.
Riflessione – La virtù di cui abbiamo più bisogno, dopo aver offeso Dio, è la speranza nella sua misericordia che ci spinge a ricorrere ai mezzi necessari per ottenere il perdono e non cadere nella disperazione. Ora Pietro capisce che il mandato di Gesù di confermare i fratelli consisteva soprattutto nell’infondere in loro la speranza del perdono, dimostrando col suo esempio che, come lui, chiunque altro, se pentito, può essere immediatamente perdonato. Siano pur enormi quanto si vuole i suoi peccati, non importa: Gesù ci ha mostrato in san Pietro che non respinge mai il penitente.
Colloquio – Anche tu, anima mia, considerando i tanti peccati che hai commesso e che continui a commettere, ti lasci prendere dallo sconforto, come se le tue colpe fossero irreparabili; reagisci a questa tentazione, spera e rivolgiti a Dio e convinciti che il suo amore è di gran lunga superiore alla tua malizia. Mio buon Gesù, insegnami tutto questo e dammi la luce necessaria per guardarti con una fiducia nuova che mi allontani dalla disperazione. Io so che i meriti della tua Passione possono incessantemente ottenermi dal Padre fiumi di misericordia.
Pratica – Devo sperare sì, ma devo anche tenermi lontano da ogni eccesso nella speranza, che si verifica quando s’invoca la misericordia di Dio, senza avere, però, alcuna intenzione di far penitenza e di correggersi.
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