Passione di Gesù
18 giugno – Gesù è rinnegato da san Pietro
Gesù è rinnegato da san Pietro
Punto VI – Il peccato di san Pietro è un salutare insegnamento per chi desidera mantenersi nella grazia di Dio. Esaminiamo le cause per cui Gesù ha lasciato cadere san Pietro ed impariamo a rimuoverle da noi. L’Apostolo era piuttosto severo verso il suo prossimo: non aveva quella dolcezza e benevolenza che è necessaria per saper compatire e rialzare chi pecca. Infatti era convinto che tutti coloro che avevano tenuto mano alla cattura del suo Maestro dovessero essere puniti senza alcuna pietà, visto che con la spada aveva mutilato uno di loro. Per questo la divina Provvidenza saggiamente permette che egli stesso, il primo tra gli Apostoli, cada in peccato tre volte, affinché impari a moderare le sue asprezze verso gli altri, a saper compatire e ad usare misericordia verso i peccatori.
Riflessione – Abbiamo molto da imparare dall’esempio di Pietro. Siamo tutti figli di Adamo, deboli, fragili, impastati dello stesso fango, perciò, se veniamo a sapere che qualcuno ha commesso un peccato grave, dobbiamo riflettere che quanto prima anche a noi può accadere altrettanto. Tutti, infatti, siamo tentati di rinnegare Gesù col peccato sia dagli istinti perversi che dall’azione del demonio. Dalla nostra esperienza dobbiamo essere spinti a comprendere gli altri, soffocando talvolta atteggiamenti di severa condanna, per non incorrere in peccati addirittura peggiori di quelli di Pietro.
Colloquio – Mio Dio, ti devo molto per la scuola di umiltà e di carità che hai aperto in me con la caduta del tuo apostolo Pietro, perché tante volte mi è capitato di cadere nella stessa colpa che non avevo compatito negli altri. E sono tanto misero che ricado nel male, mentre potrei evitarlo facendo tesoro dell’esperienza altrui. Pur sapendo di essere un uomo come gli altri, soggetto alla fragilità, il mio orgoglio mi fa considerare superiore, quasi fossi immune da ogni iniquità, perciò esigo per me quella carità che io non ho affatto nei confronti del mio prossimo. Mio buon Gesù, concedimi di essere umile e caritatevole verso i fratelli, perché senza queste virtù non riuscirò a salvarmi; fa’ che io impari ad esserlo dall’esperienza di tante mie cadute.
Pratica – Voglio imparare dal Signore a non scandalizzarmi mai, neppure di fronte ai peccati peggiori. Mi ripropongo di compatire gli altri e di usare loro quella carità che desidererei per me in circostanze simili.
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