Passione di Gesù
17 giugno – Gesù è rinnegato da san Pietro
Gesù è rinnegato da san Pietro
Punto V – Di solito non si cade tutto ad un tratto nel peccato mortale, ma ci si dispone con piccole mancanze causate da negligenza o tiepidezza. Il demonio, in principio, non ci spinge a commettere peccati enormi, ma c’induce con arte, pian piano, a passare da un peccato minore a uno maggiore. Questo infatti si osserva in Pietro: prima semplicemente nega, poi spergiura ed infine aggiunge maledizioni ed imprecazioni contro se stesso.
Riflessione – Come mai Pietro arrivò fino al punto di negare Gesù? L’accidia, l’ozio, la curiosità, la viltà, segni di una grande tiepidezza, furono un ottimo terreno per la colpa mortale. E qui è necessario riflettere che, per far cadere un’anima tiepida, basta una piccola tentazione. Prima Pietro aveva dormito invece di pregare; poi si era trattenuto ad ascoltare le chiacchiere attorno al fuoco e, invece di accompagnare Gesù per condividere la sua pena, lo aveva seguito soltanto per la curiosità di vedere l’esito della sua causa. Ormai smarrito, ebbe paura di essere riconosciuto come suo seguace. Se prima aveva avuto il coraggio di seguire Gesù mentre faceva i miracoli, quando vide che gli onori avevano lasciato il posto alle offese, si comportò come si usa nel mondo: fu fedele all’amico nella prosperità, ma poi, nelle avversità, non lo riconobbe e l’abbandonò. Un’anima intiepidita non può mantenersi a lungo senza commettere peccati mortali, dato che giustamente, a poco a poco, diminuiscono in essa gli aiuti della grazia.
Colloquio – Mio Dio, mi vergogno e mi spavento nel vedere in quale situazione si trova la mia anima; infatti la vedo indolente, curiosa, vile, facile a tralasciare la preghiera e i Sacramenti, tendente al male e dominata dalla passione. La mia salvezza è in pericolo, perciò, Signore, porgimi la tua mano anche se non merito di essere aiutato. Scuoti la mia inerzia e accendi in me il fuoco dello spirito, affinché io sia trasportato nella pienezza della tua vita.
Pratica – Mi ripropongo di chiedere l’aiuto del Signore col compiere continui atti di umiltà, in modo che Egli mi renda consapevole della gravità della mia tiepidezza e della mia accidia.
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