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La gioia del Vangelo
Nel pieno del periodo quaresimale, dal 28 al 30 marzo 2014, sono stata invitata a partecipare ad un corso di formazione religiosa per le Associate dell’Istituto delle Apostole di Gesù Crocifisso guidato da Suor Maria Pia. Con grande desiderio di approfondire la conoscenza di Gesù e di incontrarmi nuovamente con Lui, ho accettato l’invito. Grazie a questo mio sì, ho potuto toccare con mano le misericordie del Signore che continuamente operano nella mia vita di giovane. E’ stato l’occasione per approfondire l’esortazione apostolica di Papa Francesco, l’Evangelii Gaudium, rivolta ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici sulla gioia del Vangelo. La vera gioia nasce da un incontro autentico e toccante con Gesù che ci riempie di una gioia indescrivibile dando pienezza alla nostra vita. Gesù ci da quella carica di amore che possiamo donare agli altri, senza riserve evitando di cadere nel vittimismo e nel desiderio della comprensione degli altri. Certo a volte la vita ci riserva delle sorprese e non sempre ci è dato di stare nella gioia, però con Gesù si può vivere nella serenità e accettare con amore le prove che Egli ci dà per la nostra purificazione e santificazione.
Ma questa accettazione nasce appunto da un incontro personale con Gesù, con una Persona che ci parla cuore a cuore, che ci interpella sulla méta da raggiungere, e ci chiede ogni giorno di rinnovare questo dialogo con lui nella meditazione quotidiana della Parola, lettera d’amore con cui Dio vuole parlarci, consolarci, correggerci e semplicemente amarci. Mi ha colpito questo pensiero: se leggiamo e frequentiamo la Parola acquisiamo il pensiero e la mentalità di Dio… Che grande dono!
La Parola ascoltata va vissuta. “Io vigilo sulla mia Parola per realizzarla” (Ger 1,12). E questo ci fa vivere in comunione con Dio che ci trasforma senza che noi ce ne accorgiamo. (cfr. Mc 4,26).
Alla meditazione della Parola di Dio bisogna unire la contemplazione. Come mi piacerebbe fare l’esperienza di quell’anziano che, ogni giorno, se ne stava seduto in fondo alla chiesa, e a chi il curato d’Ars chiese cosa stesse facendo ed egli rispose: “io guardo Lui ed Lui guarda me!”. Tutti possiamo fare questa esperienza dello sguardo di Gesù presente nel Santissimo Sacramento, certi che è sempre uno sguardo di chi ci ama e ci da le sue gioie e le sue consolazioni. Ma per poter arrivare a questa comunicazione di sguardi tra me e Gesù o meglio tra Gesù e me, ho compreso che è necessario immergersi in un profondo silenzio interiore per poter adorare Dio e poter sentire la sua voce che parla nel profondo dell’ intimo. Nella contemplazione imparo a conoscere Dio e a conoscere me stessa. Sr Maria Pia ha citato anche Sant’Agostino: “Le opere buone iniziano quando cominciamo a riconoscere i nostri peccati” e ha aggiunto che per cambiare il volto della chiesa abbiamo bisogno di cambiare noi, membri della chiesa. Questo fare esperienza della nostra povertà e della misericordia di Dio ci aiuta ad essere misericordiosi con gli altri.
Sr Maria Pia ha sottolineato come Papa Francesco insiste molto sull’importanza di annunciare il Vangelo a tutti, a cominciare dai poveri. Come dice l’apostolo Paolo nella seconda lettera a Timoteo, bisogna cercare tutte le occasioni opportune e non opportune per annunciare la Buona Novella senza paure, con lo spirito di colui che sa che è lo Spirito Santo ad agire in noi, per far riscoprire agli altri quel dono della fede che tutti i battezzati hanno già insito nel cuore. Siamo tutti chiamati ad uscire dalle mura delle nostre chiese per evangelizzare, per andare nelle periferie delle Parrocchie a fare conoscere l’Amore di Dio. Ma forse dovremmo incominciare da chi ci sta vicino per poi allargare il cerchio sempre più.
Il male presente nel mondo non deve scoraggiarci nel dare la nostra testimonianza ma anzi spronarci a far leva sulla parte di bene e di buono che c’è dentro di noi e negli altri perché il Regno di Dio è già in mezzo a noi. Dobbiamo solo fare in modo che esso cresca con l’aiuto di Dio. E’ dunque importante di “non lasciarsi vincere dal male ma vincere con il bene il male”. (Rm 12,21) Se crediamo in questo suggerimento dello Spirito Santo e lo mettiamo in pratica allora crescerà presto un regno di giustizia e di pace che ci preparerà all’ incontro definitivo con il Cristo Risorto.
Il Corso si è concluso con una nota di speranza: “Non siamo soli, Gesù è con noi”. E si può fare ancora oggi esperienza dell’azione misteriosa del Risorto che ha vinto il male, ha vinto il peccato, la morte nelle nostre vite per cui come cristiani non possiamo lasciarci andare al pessimismo. Tutto ciò che ci capita è per il nostro bene, per la nostra salvezza (Rm 8,28) perché Dio dispone tutto con misura, calcolo e peso (Sap 11,20). Occorre camminare guardando il cielo (Ebrei 12,1.4). Se io so dove vado, corro verso la meta perché la conosco e corro con perseveranza (1Cor 9,24) poiché l’amore ci fa volare e ci fa superare tutte le difficoltà.
Durante questi tre giorni, ci sono stati momenti di condivisione con i partecipanti in particolare dopo la lectio divina. Dopo esserci immersi nella meditazione di letture che profumano di amore misericordioso: il figliol prodigo e l’incontro di Gesù con la samaritana al pozzo, ognuno ha potuto raccontare la propria esperienza. Tutti vissuti diversi ma con esperienze simili nelle quali Gesù ha toccato realmente le nostre vite. Questo ci ha permesso di conoscerci e costatare come l’amore circolava.
Grazie Gesù per le esperienze nuove che ci sorprendono! Davvero sei il Dio delle sorprese e dello straordinario nell’ordinarietà delle nostre esistenze…!
Daniela Rizzuto
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