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Alla scoperta delle vie del cuore…
Ho avuto la gioia e la grazia di vivere un’esperienza nuova, forte e profonda!
Dal 25 luglio al 4 agosto insieme a una mia consorella ho partecipato alla marcia francescana, un pellegrinaggio che coinvolgeva non solo il corpo ma soprattutto lo spirito.
Un cammino faticoso che ci prefigurava una meta: Assisi, per festeggiare insieme ad altri giovani la festa del perdono presso la Porziuncola.
Il tema affrontato era: “LE VIE DEL CUORE”, un cammino si potrebbe dire molto più faticoso a livello interiore perché richiedeva da parte di tutti il mettersi in ascolto del Signore nonostante la fatica, le difficoltà, la stanchezza e il cercare di avvertire il battito del proprio cuore; questo significava per tutti fare delle scelte per porsi in ascolto.
Ognuno di noi ha cercato di vivere in pieno questa esperienza con molta serietà e determinazione, all’ascolto della Parola, approfondita e meditata con l’aiuto dei frati che ci hanno indotti tutti a scendere nelle profondità di Dio e, sull’esempio del povero Francesco d’Assisi, che lasciata ogni cosa, ha saputo abbandonarsi e cogliere il messaggio d’amore rivelatogli da Dio.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, devo innanzitutto ringraziare il Signore per la possibilità che ancora una volta mi ha dato di fare esperienza del suo amore.
Ho compreso l’importanza e l’essenzialità di vivere la mia “marcia” con il Signore affrontando tutto con la piena consapevolezza che sempre in ogni fatica possiamo sperimentare l’accompagnamento pieno del Signore, che ci è vicino e che in ogni momento ci dice: “Coraggio! Io sono con te, non temere di nulla perché io ti amo!” (Cfr Is 43, 1-5).
In questo vediamo la grandezza di Dio che non si ferma e si limita davanti alla piccolezza umana ma, continua ad amarci così come siamo e a dirci che Lui è più grande del nostro cuore.
Questo lasciarsi amare gratuitamente senza misura proprio perché Gesù ha lasciato che il suo cuore fosse trafitto per noi, quell’amore che non spetta a noi meritare ma che ci è stato già donato da Lui e al quale a noi spetta solo collaborare.
Ciò che più mi ha toccato è stato proprio il guardare e il soffermarmi sul cuore trafitto di Gesù, quel cuore ferito e non capito dal giudizio umano, che per amore diventa sorgivo e donatore di vita; l’unico capace di colmare ogni vuoto e spazio del cuore di ciascuno. Il Cuore di Gesù ci rivela che tutto davvero è compiuto, che con la sua sofferenza e donazione di vita doveva abitare questo non luogo: LA CROCE, alla quale tutti noi apparteniamo! Mi ha colpito una frase particolarmente che ci è stata comunicata che diceva : “non esiste un non luogo dove non è stato raggiunto lo sguardo di Gesù che ti dice che non c’è posto per te!” Il posto c’è per ognuno di noi anche quando sbagliamo e siamo dei reietti! Questo posto è la misericordia!
Gesù accetta che la VITA nasce dalla croce e come Lui anche noi accettando, amando e offrendo le nostre ferite a Lui, possiamo far si che esse diventino sangue ed acqua che rigenerano vita.
Molti giovani durante la marcia si sono lasciati colpire da questo sguardo ricco di misericordia, prendendo coscienza degli errori, delle scelte e delle strade sbagliate che spesso hanno diradato il loro percorso di fede. Questa marcia è stata per alcuni il riprendere un cammino, per altri un inizio e per altri ancora il darsi coraggio nel fare una scelta nella loro vita con l’intento di vivere la loro fede nell’autenticità, alla sequela di Gesù.
Mi sono ritrovata spesso a raccontare ai partecipanti la storia della mia vocazione, tutti mi guardavano e mi trattavano con ammirazione, esprimendomi quanto sia importante per loro la testimonianza di giovani che hanno intrapreso questa strada verso quel bene grande che ti cambia la vita!
Questa marcia non è finita il 4 agosto, ma continua nella quotidianità, nell’affrontare nella fedeltà a Dio la vita di ogni giorno coi suoi alti e bassi di cui essa è figura!
Colei che ha colto con generosità, disponibilità e amore questo messaggio è Maria, essa infatti ci insegna ad essere protagonisti della nostra storia, la nostra compagna di viaggio che ci aiuta a riscoprire questo messaggio ultimo di Dio in ogni situazione della nostra esistenza suggerendoci la modalità di saper custodire nel nostro cuore quello che Gesù ci rivela e insegna.
Anche noi come Lei, possiamo fare tesoro di questo atteggiamento prezioso custodendo in noi quella perla preziosa che è lo stesso Gesù.
Affidiamoci dunque a lei, sicuri che il suo aiuto non ci sarà negato e come Santa Chiara esprimeva: “collochiamo i nostri occhi davanti allo specchio dell’eternità, il nostro cuore in Colui che è figura della divina sostanza, e amiamo con tutto noi stessi Colui che per amor nostro tutto si è donato.”
Maria Rosaria Tarantino, postulante
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