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In occasione del novantesimo anniversario del nostro Padre Fondatore
Riportiamo il discorso tenuto della nostra Madre all’inizio della Celebrazione Eucaristica, presieduta da S.E. Mons Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari, nella chiesa di San Rocco di Valenzano.
“Che cosa renderò al Signore per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.” (Sal 116,12-13).
Siamo qui convenuti per ringraziare il Signore del dono della vita e della vocazione che il Signore ha fatto al nostro Padre, Don Domenico Labellarte.
L’Eucaristia, ringraziamento per eccellenza, ci vede uniti attorno all’altare con il Presidente, il nostro amato Pastore, l’ Arcivescovo, S.E.R. Mons. Francesco Cacucci, che con gratitudine saluto affettuosamente a nome di tutti.
Per Gesù noi viviamo ed operiamo, in Lui il nostro grazie ha valore ed efficacia, con Lui diventa gradito e ha voce presso il Padre Celeste.
Grazie, dunque, noi diciamo al Signore, perché 90 anni fa diede al mondo una vita.
Don Domenico è nato a Valenzano il 17 maggio 1921 da Giuseppe e Lucia Capozzi; con il battesimo, amministrato il 19 giugno in questa chiesa parrocchiale di “San Rocco”, è iniziata per lui “l’avventura gioiosa ed esaltante del discepolo” (Benedetto XVI. Omelia nella Festa del Battesimo del Signore, 10 gennaio 2010).
In questa Chiesa, 65 anni fa, l’11 agosto 1946 è stato ordinato sacerdote e il 15 agosto ha cantato la sua prima Messa.
Questa stessa Parrocchia di San Rocco lo ha visto operare come Vice-Parroco e poi Parroco per oltre quarant’anni.
Come non ringraziare il Signore per questa vita bella, tutta spesa per Dio, per condurGli anime?
In questo paese e in questa chiesa quante esperienze di contatto con l’Altissimo! Quante celebrazioni e sacramenti amministrati! Quanti incontri formativi, animati e guidati (meditazioni, catechesi, istruzioni, trasmissioni radiofoniche, centri di ascolto e di diffusione della Parola di Dio)! Quante attività caritative intraprese (poveri e ammalati visitati e accolti in canonica, specialmente all’inizio del suo ministero pastorale; indumenti e alimenti distribuiti con l’aiuto concreto e l’incoraggiamento di San Pio.
Durante il suo ministero, questa parrocchia è diventata fucina di vita cristiana, impegnata nel territorio locale, nazionale ed estero: ritiri spirituali, esercizi spirituali (dal 1963 ?), missioni popolari.
A Valenzano, la guida e le molteplici iniziative del Padre, Don Domenico, hanno sviluppato esperienze di collaborazione pastorale tra fedeli laici e consacrati.
Qui, in questa Chiesa parrocchiale, abbiamo imparato a “trattare il Signore da Signore”. Quanta bellezza nelle liturgie! Quanta preghiera! Quanta fragranza, rivelazione di ordine e di decoro!
All’inizio non è stato facile per il Padre scendere dal “Tabor” di San Giovanni Rotondo. Accanto a Padre Pio si sentiva al sicuro, nutrito di vita di Cielo e di quella paternità-maternità che lo rendevano forte e stabile nella fede, formato com’era alla lettura e alla meditazione della Parola di Dio, alla direzione delle anime e alla guida pastorale, esercitandosi in vari ambienti.
Non fu lo stesso San Pio a volerlo a San Giovanni Rotondo l’anno dopo della sua ordinazione per circa tre anni sotto la sua stretta guida di Padre e Maestro?
Un vero padre educa al distacco ma non abbandona. Dopo “i confetti e i cioccolatini” di Padre Pio, vale a dire il periodo aureo, di consolazione spirituale provati vicino a lui, doveva necessariamente seguire il tempo del “pane duro”, del lavoro personale, del combattimento diretto e responsabile.
Il papà Giuseppe implorò da P. Pio la grazia di avere a casa suo figlio per le feste natalizie e da quel Natale 1949, Padre Domenico si legò con la Parrocchia per oltre quarant’anni, con l’assicurazione del suo Vescovo, Mons. Marcello Mimmi, che a San Giovanni Rotondo dal suo Padre Spirituale, poteva andare ogni volta che ne aveva bisogno.
Fino al 1968 P. Pio lo ha sempre consigliato e indirizzato, e indirettamente, questa altissima direzione spirituale, raggiungeva Valenzano e i parrocchiani a lui affidati. Ancora oggi, lo sperimentiamo, P. Pio non è in vacanza.
Prima del 1950 questa Chiesa Parrocchiale, definita dall’Arcivescovo Marcello Mimmi, addirittura una stalla, per le condizioni fatiscenti in cui versava, è stata resa bella e dignitosa, grazie all’opera di restauro che gli ha richiesto enormi sacrifici e viaggi all’estero per ottenere aiuti economici.
Non solo si è curato di risanare l’edificio materiale, reso degno di Dio, ma anche e soprattutto quello spirituale: la Comunità parrocchiale, che nel 1949 contava circa 5.000 anime di cui solo poche persone ed anziane frequentavano la chiesa.
Da giovane sacerdote, Padre Domenico, ha posto mano a dissodare e coltivare il terreno arido che ha trovato e a seminarlo di fiori e piante: AC, Confraternite, Apostolato della Preghiera, Terz’Ordine Francescano, pratica del I° Venerdì del mese, Comunione agli ammalati, Ore di Guardia e organizzazione dei turni continui di Adorazione, evangelizzazione capillare casa per casa, ecc.
Quanto ha desiderato e voluto l’Adorazione perpetua del SS.mo Sacramento!
Sin dal 1975 chiese ed ottenne l’autorizzazione dall’Arcidiocesi di Bari per la Chiesa del Padreterno, portata a compimento, dopo i lavori di restauro, il 12 settembre 2000, anno del grande Giubileo, e inaugurata da S.E. Mons. Cacucci.
Il Signore ha reso feconda la vita e il Sacerdozio del Padre Domenico così che si perpetuassero nel tempo la lode e il servizio nella Sua vigna. Come non ricordare e ringraziare per la fondazione dei quattro Istituti di Vita consacrata? Le Ancelle della Divina Misericordia, i Servi della Divina Misericordia, le Apostole di Gesù Crocifisso e gli Apostoli di Gesù Crocifisso.
E le tre Associazioni sacerdotale e laicale: la Catena della Grande Misericordia, il Movimento-Apostolato della Divina Misericordia e Famiglia in Comunione di Vita e di Azione?
Rendiamo grazie a Dio che gli ha ispirato di formare i continuatori: Sacerdoti, religiosi e secolari e consacrate, religiose e secolari!
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La tua vita, Padre, tutta protesa verso Dio e tutta occupata dalle cose di Dio, non ci è nota solo dalle molteplici attività svolte nel vigore delle forze fisiche, nel dinamismo di una vita che non conosce vacanze, ma che tutto riempie di azione e contemplazione. Ora, in quest’ultimo tempo, in cui il peso degli anni non si può nascondere, tu continui ad attrarre i cuori a Dio, a mostrarci che sei felice di vivere per Gesù. Non mostri stanchezza o ripiegamento.
Le tue giornate scorrono serene nel fluire del tempo. La Liturgia delle Ore, la Celebrazione eucaristica, la lettura dei Libri Sacri, da cui ti lasci sempre affascinare come la 1° volta, gli Scritti dei Santi, i Discorsi del Papa, sono il tuo pascolo e la tua ricreazione. E che dire della levata nel cuore della notte per dedicare a Dio, nella solitudine e nel silenzio, uno spazio esclusivo e prezioso?
Il Papa Benedetto XVI nel discorso ai Parroci Romani ha detto: “Prete non si è a tempo solo parziale; si è sempre, con tutta l’anima, con tutto il nostro cuore. Questo essere con Cristo ed essere ambasciatore di Cristo, questo essere per gli altri è una missione che penetra il nostro essere e deve sempre più penetrare nella totalità del nostro essere”. (10 marzo 2011)
E tu, questo entusiasmo per Dio e lo zelo per le anime lo conservi sempre vivo e fresco nel tuo cuore; per questo, finchè il Signore lo permetterà, non declini il compito di esercitare il ministero della Parola e della Riconciliazione.
Ancora ti riservi la gioia di condividere la preghiera quotidiana della Liturgia delle Ore con un gruppo di fedeli, l’adorazione comunitaria il giovedì, facendoti portavoce dei discorsi e degli insegnamenti del S. Padre e l’incontro quindicinale con i Medici e il Personale infermieristico.
Adesso, ancora più di prima, ci insegni con il tuo esempio a vivere nella semplicità, nell’ordine e nella serenità, abbandonati nelle braccia del Signore. La tua anzianità è diventata per noi grande lezione di vita. I tuoi 90 anni ci dicono che è bello confidare nel Signore, essere radicati e fondati sulla Roccia, aderire alla Sua S. Volontà.
Noi, oggi, vogliamo davvero dire grazie a Gesù, alla Vergine SS.ma e a San Pio per averti accompagnato durante questi anni e ancora vogliamo pregarLi perché ti siano accanto fino al compimento del tuo percorso terreno a gloria di Dio e a nostra edificazione.
Questo 90° compleanno ti rende gioioso perché ancora una volta puoi constatare che quanto P. Pio ti aveva preconizzato è realtà.
Tutto ciò che appartiene alla fragilità umana vogliamo deporlo con te nel Cuore Misericordioso di Dio, sicuri che “il Suo Cuore è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa” (cf. I Gv 3,20).
La tenerezza con cui sei stato amato e guidato da San Pio, non ti manchi mai e sia lui ad attendere te e noi tutti alla Porta del Paradiso.
Il regalo che tu hai desiderato mettere nelle nostre mani e soprattutto nel cuore di noi tutti è “La pratica di amar Gesù Cristo”, ovvero stralci di alcuni capitoli dell’Opera di Sant’Alfonso M. di Liguori, per affidarci una raccomandazione vincente: Gesù va cercato, amato e servito, perché sin da questa vita possiamo vivere da cielo per poter vivere in Cielo.
“Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani” (Sal 138,8)
“Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia; il tuo amore e la tua fedeltà mi proteggano sempre” (Sal 40,12)
Madre Maria Saveria Palmisano
Superiora Generale
“Apostole di Gesù Crocifisso”
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