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Se tu conoscessi il dono…
– Missione Popolare a Valenzano –
C’è un momento nella nostra vita in cui nasce in noi il desiderio di cambiare perché ci accorgiamo che il tempo passa e rimaniamo sempre gli stessi. Ci lasciamo travolgere dalla routine e non ci rendiamo conto che invece qualcosa succede di nuovo. Dio entra nella nostra storia, nella tua e mia storia. Lui si china su di noi, si rivela non in maniera astratta. Nonostante il peccato dell’uomo, Dio continua ad amarlo; Dio cerca l’uomo nei suoi affari quotidiani, lo chiama con insistenza come una madre quando perde il suo bambino. Ma l’uomo è capace di sentire questa voce solo quando si ferma in preghiera. Giovanni Paolo II diceva: “non c’è rinnovamento anche sociale, che non parta dalla contemplazione” (23 nov. 1995 al Convegno di Palermo). La Chiesa ci dà dei tempi particolari nei quali il Signore si fa sentire ancor di più, come ad esempio il tempo di Quaresima in preparazione alla Pasqua o quello di Avvento in preparazione al Natale. Ci può essere anche un altro tempo come quello che ha avvolto in questi giorni (dall’ 1 al 10 aprile) la nostra Parrocchia in Valenzano (BA), cioè il tempo della Missione popolare.
Il tema di questa Missione, sempre attuale: “Se tu conoscessi il dono” (Gv 4,10), lancia l’invito a chi è assetato di Dio, di verità, di bellezza ad attingere al pozzo dell’acqua viva, per poi riversare sugli altri comunicando le ricchezze ottenute dal Cuore di Gesù.
“…Oggi la gente è più affamata di Dio che di ieri. Prima era una religiosità esteriore, ora c’è in molti il desiderio d’incontrare Dio nell’intimo del cuore. Questo è il motivo per cui, dobbiamo essere portatori e annunciatori di Cristo” (Madre Teresa di Calcutta).
E’ molto difficile, se non impossibile, dare Gesù agli altri se non l’abbiamo già nei nostri cuori. Non c’è testimonianza senza testimoni, come non c’è missione senza missionari.
Il parroco Padre Tommaso in collaborazione ai suoi confratelli Apostoli di Gesù Crocifisso, alle missionarie religiose e consacrate Apostole di Gesù Crocifisso e Ancelle della Divina Misericordia, e ai missionari laici: associati, giovani, famiglie, simpatizzanti, amici e chiunque sentiva l’entusiasmo di portare la Parola di Dio, si sono recati a tutto il popolo, appartenente alla Parrocchia, nelle case, nei condomini, nei negozi, nei bar per annunciare le Parole della Salvezza, come disse Gesù: “…andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni… insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt. 28, 19-20)… e, la loro voce si udiva nelle strade, nelle ville di Valenzano e dovunque.
Si sono potuti organizzare vari incontri di preghiera e di formazione (la Santa Messa presso la casa di riposo e al cimitero, l’adorazione eucaristica, momenti di preghiera con i missionari in chiesa, centri di ascolto nelle famiglie, visite agli ammalati con la statua della Madonna, catechesi alle famiglie, Marcia del Dono Valenzano-Madonna del Pozzo Capurso, proiezione in chiesa del video sul messaggio di Fatima), momenti di gioia e di ricreazione (giornate del fanciullo con torneo di pallavolo e calcetto).
Senza dubbio, un’esplosione di gioia e di commozione hanno vissuto i Valenzanesi con l’arrivo della statua della Madonna pellegrina di Fatima. La sua presenza ha calamitato la gente anche dei paesi vicini, il ché svela un sentimento di amore e di tenerezza del popolo verso questa Vergine SS.ma. Questi giorni abbiamo sperimentato la mano dolce e materna della Madonna, la cui presenza operava la conversione dei cuori, il cambiamento di presa di posizione di chi ormai da anni non frequentava la Chiesa. Diceva Madre Teresa di Calcutta che “la preghiera allarga il cuore fino che diventa capace di contenere il dono che Dio fa di se stesso”; la Madonna ne è la maestra per eccellenza. Affinché la nostra vita sia perseverante nelle vie del Signore abbiamo consacrato le nostre persone e tutta la Parrocchia S. Rocco alla Madonna Pellegrina di Fatima durante la solenne Messa presieduta da S. E. Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca.
Sia la mattina che la sera i missionari visitavano le famiglie. Quell’avvicinamento alla gente ci ha fatto constatare in modo tangibile le molteplici difficoltà in cui versano numerose famiglie. Non di rado affrontavamo le problematiche di separazione, di divorzio, di convivenza, di religione vissuta all’insegna della mediocrità… Abbiamo riscontrato, purtroppo, alcuni casi dove non era gradita la nostra visita, un rifiuto totale , un “no” categorico a qualsiasi discussione. Non fa niente. Sappiamo che ogni cosa ha il suo tempo e il Signore ha mille modi per attrarre a sé le anime. Inoltre, “una preghiera breve, ma fervente, affretterà una conversione ben più che lunghe discussioni e discorsi” (Gustave Chautard).
Vorrei concludere questa mia breve riflessione con le parole di Mons. Walter Kasper che diceva “…oggi non è in questione solo il modo di trasmettere la fede, ma la fede stessa”. Quindi? Quale proposito possiamo tirare fuori alla fine di questa Missione popolare parrocchiale? Se vogliamo che la nostra vita cambi, che abbia sapore, che diventi un dono per l’altro, come lo è Nostro Signore Gesù per ciascuno di noi – la soluzione sta tutta qui, ce lo dice Mons. Angelo Comastri: “…occorre ritornare alla preghiera, all’ascolto della Parola e, evidentemente all’obbedienza indiscussa alla Parola di Dio”.
Sr Renata Elisabetta MURIAS
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