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Quella mattina…
La più bella cosa che mi potessero proporre era: “Un ritiro a San Giovanni Rotondo”.
A me che di problematiche fisiche ne ho tante, ho accettato subito questa nuova esperienza, e poi, pregare là dove Padre Pio pregava e celebrava le Sante Messe doveva essere una cosa fantastica!
Appena arrivati ci ha accolto nella cappella il Padre Fondatore dell’Istituto delle Suore “Apostole di Gesù Crocifisso”, don Domenico Labellarte, che garbatamente ci ha fatto accomodare in attesa della Santa Messa. A me personalmente, poi, ha riservato un saluto speciale: mi ha baciato sulla fronte. Non ho mai sperimentato nella mia vita un saluto tanto semplice e nello stesso tempo così nobile tanto da farmi sentire un privilegiato. Mi sono commosso di tanto onore, perché fatto addirittura da un figlio spirituale di Padre Pio. Poi è venuta a salutarmi la Madre Generale, e anche in quell’occasione, un altro saluto particolare: “il segno di croce sulla mia fronte”. Ebbene la giornata, meglio così, non poteva iniziare. E come non sottolineare anche il saluto di Sr M. Pia e di M. Rosaria con suo dolcissimo sorriso.
Quando siamo arrivati nella piazza, i miei occhi si sono messi alla ricerca della finestrella da cui il Santo salutava, sventolando un fazzoletto bianco, la statua della Madonna di Fatima venuta a San Giovanni su un elicottero. Quante volte ho visto questa scena in televisione! Lui ammalato, non poteva stare a letto senza salutarla! Io in quella piazza non ci sarei mai arrivato se non ci fossero state quattro braccia quelle di Michele e di Franco, a spingere la mia sedia a rotelle su per la ripida salita. Li ringrazio di vero cuore, come pure ringrazio tutta la bella compagnia di Giovinazzo per la solidarietà dimostratami. Continuando il percosso dei luoghi di San Pio, Sr Maria Maddalena guidava il gruppo verso la cella dove Padre Pio si ritirava. Non essendo possibile per me seguirli, sono rimasto a recitare il Rosario nell’antica chiesetta dove troneggia il quadro di Santa Maria delle Grazie. Ho pregato per tutti, i giovani, gli ammalati, i consacrati, quelli che si sono affidati alla mia preghiera. Ho sperimentato così la capacità di fare il deserto intorno a me e pregare nonostante il vocio di tanti visitatori. Grazie Signore!
Sergio Illuzzi
Non era la prima volta che andavo a San Giovanni Rotondo, anzi, con la mia famiglia, andiamo almeno una volta l’anno, ma questa volta è stato diverso dalle altre. Quella mattina, quando mamma mi ha svegliato, subito mi sono preparato, perché volevo essere puntuale a quell’appuntamento.
Durante il viaggio, io e mia sorella, abbiamo rivolto a Suor Orsola tante domande, e lei, con tanta pazienza e con il suo sorriso ci ha risposto ed ha condiviso con noi le sue preghiere mattutine.
Il viaggio è stato molto piacevole, e, mentre le altre volte ho sofferto il mal di macchina nei tornanti, questa volta senza accorgermene, sono arrivato a destinazione.
Aver conosciuto Don Domenico è stato importante, perché è come aver ascoltato Padre Pio, figura molto importante nella mia famiglia.
Il percorso di visita alla vecchia chiesa e poi alla tomba, è stato bellissimo, perché la Suora ci ha spiegato il motivo di tante cose, che io da solo, non avrei capito. Mangiare, giocare, pregare con Loro è stato bellissimo, non pensavo suscitasse in me delle mozioni così belle. Persino la recita del Rosario è stato un momento gioioso. Voglio dire quindi un GRAZIE speciale a queste Suore, che suscitano in me tanta serenità, al punto tale che ogni giorno vorrei avere un momento da trascorrere insieme a Loro.
Angelo Carrieri, 12 anni
Il 9 maggio, sono andata a San Giovanni Rotondo con la mia famiglia, alcuni amici e Suor Maria Maddalena, Suor Maria Orsola e Suor Maria Gemma. Come al solito, mi sono svegliata per prima… Appena arrivati alla casa delle Suore, sono stata accolta da un applauso per i miei 9 anni compiuti il giorno prima. Suor Orsola, ha viaggiato con noi e mentre andavamo a San Giovanni Rotondo, ci ha raccontato delle cose che faceva da bambina e non si stancava mai. Quando siamo arrivati a San Giovanni Rotondo, tutta contenta, sono scesa dalla macchina. Subito dopo abbiamo partecipato alla Messa e Don Domenico, alla fine, ha cantato la sua canzone preferita dedicata alla Vergine Maria. Ci siamo recati al bar, e mentre facevamo colazione, abbiamo fatto un’opera buona, abbiamo aiutato una signora che si era persa.
In seguito abbiamo visitato la Chiesa antica dove Padre Pio ha ricevuto le stimmate. Nel tragitto le suore ci hanno spiegato tante cose che io non sapevo. Dopo aver visitato le altre due Chiese, siamo andati in montagna dove mentre mangiavamo, sono arrivate le mucche. Poi dopo aver giocato è arrivata la Madre Superiora, accompagnata da Suor Maria Pia, che, ci ha portato in un giardino pieno di fiori dove ci ha fatto giocare un po’ e dove abbiamo fatto le foto con le mucche. Al ritorno, in macchina, ho fatto a Suor Orsola più di cento domande e lei col suo sorriso mi ha risposto volentieri. Abbiamo concluso il viaggio con la recita del Rosario. Io penso che questa giornata rimarrà per sempre nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore.
Maria Pia Carrieri, 9 anni
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