News
A Betlemme è sempre Natale
“E tu Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; …Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. …Egli stesso sarà la pace! (Michea 5,1.3a.4a)”. Evviva la piccolezza!
La piccola città di Betlemme si trova a circa 10 km a sud di Gerusalemme, ad un’altezza di 765 m sul livello del mare, in mezzo ad una regione fertile d’ulivi, grano, mandorlo, fichi e viti. Il suo agglomerato urbano comprende anche le cittadine di Beit Jala e di Bet Sahour. Secondo i vangeli di Matteo e di Luca, Gesù nacque in questa città, ma secondo il vangelo di Matteo Egli è il Messia, discendente del re Davide, la cui nascita adempie proprio questa profezia del profeta Michea. In effetti, a Betlemme è sempre Natale. Questo particolare ha reso la piccola città, la più famosa di tutto il mondo. Questo capoluogo di Giuda è noto per la Basilica eretta sul luogo della natività del nostro Signore Gesù Cristo nel 325 dall’imperatore Costantino, sollecitato dal Vescovo di Gerusalemme S. Macario, con il quale si era incontrato in occasione del primo Concilio ecumenico di Nicea.
Da una parte, la piccolezza di Betlemme si riflette sulla prima caratteristica visibile della detta Basilica della Natività: la piccola porticina d’entrata. La porticina costringe tutti i visitatori ad abbassarsi (a farsi piccoli ad imitazione del Dio che si è abbassato facendosi uomo) per poter entrare nella Basilica, raggiungere la grotta della Natività e adorare il mistero che racchiude. Questo significa che, per poter entrare nel mistero natalizio, c’è bisogno di abbassarsi dinanzi a Dio fatto Bambino, c’è bisogno dell’umiltà senza la quale è impossibile vivere bene il Natale.
Dall’altra parte, il significato etimologico del nome Betlemme racchiude in sé i benefici della floridezza racchiusi nelle promesse salvifiche liberative dei libri profetici riguardanti la venuta del Messia. Secondo l’etimologia ebraica, Betlemme starebbe ad indicare “la casa del pane” (Bet Lehem). In altre parole, Betlemme è il luogo dove ogni uomo può trovare il sostentamento essenziale per la propria vita. Secondo l’etimologia araba, Betlemme significherebbe “la casa della carne” (Bait Lahem), un altro sostentamento significativo. Ambedue le etimologie sono indicative se pensiamo al soggiorno del popolo ebraico nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto, ove Dio li nutrì con la manna (pane) e le quaglie (carne). La parola Betlemme racchiude in sé i due nutrimenti con cui Dio ha mantenuto la vita del suo popolo nel deserto. In questo modo il nome è metaforico per la realizzazione delle profezie di prosperità legate all’arrivo del Messia.
Dalla grotta/stalla, su cui sorge la Basilica della Natività, parte l’augurio a tutti gli uomini di buona volontà, affinché possiamo essere luogo accogliente per il Dio fatto carne. Solo nell’accoglierLo possiamo diventare effettivamente partecipi della natura divina, scopo della Sua venuta tra noi. Voglia il Signore che non ripetiamo la storia di 2000 anni fa (cf. Lc 2,7: non c’era posto per loro). Possa il Signore trovare posto e ospitalità nella nostra vita. Possa il Dio fatto Bambino nascere dentro di noi. Solo in questo modo incontriamo la vera pace che è Lui stesso. Buon Natale!
Sr Maria Paola Ohazulike
I commenti sono disabilitati