Passione di Gesù
9 luglio – Punto V – Impenitenza e disperazione di Giuda
Impenitenza e disperazione di Giuda
Punto V – Continuiamo ad analizzare il caso di Giuda. Innanzitutto egli crede che la sua felicità consista nel possedere denaro, perciò ne è terribilmente avido. Per la sete di denaro ruba e arriva addirittura a tradire il suo divino Maestro e a farlo catturare in gran fretta per la smania di intascare il compenso. Ma dopo aver ricevuto quei trenta denari, dov’è la felicità tanto desiderata? Il suo piacere dura un momento, perché subito lo assale una cupa tristezza. La mattina di buon’ora getta via quei denari e si uccide con un laccio alla gola, perdendo così il denaro, la vita e, a causa della sua disperazione, anche l’anima.
Riflessione – Così avviene generalmente in ogni piacere del mondo che si cerca con il peccato. Vana e momentanea è quella soddisfazione, ma acuti e durevoli sono poi i rimorsi della coscienza, ed eterni i tormenti che la giustizia divina ha preparato per i peccatori ostinati.
Anima mia, vale la pena, allora, essere attratti da soddisfazioni mondane che passano così veloci? È una vera pazzia amare i beni destinati a finire, invece che amare Dio, bene sommo ed eterno. Eppure io ho vaneggiato in questa pazzia quasi per tutto il tempo della mia vita. Ho amato la vanità, la sensualità, il benessere e la comodità. Ho amato la maldicenza, il puntiglio e l’ingiustizia. E quella contentezza che speravo di trovare nei miei vizi è svanita presto: ora mi accorgo di essere stato ingannato da un’illusione.
Colloquio – Mio Dio, non permettere che io mi attacchi né ai piaceri né alle consolazioni di questo mondo, per non ritrovarmi, poco a poco, nella condizione di Giuda, il quale trovò l’Inferno dove aveva pensato di trovare il suo Paradiso.
Mio Salvatore, tu che neghi le tue consolazioni a chi ama i godimenti terreni, fa’ che io disprezzi la vanità e tutto ciò che è contrario al tuo volere, per poter gioire solo di te, unica ed eterna dolcezza.
Pratica – Godere sia dei piaceri momentanei di questa terra che di quelli eterni dell’aldilà è impossibile. È necessario che io rinunci agli uni o agli altri: la mia fede e la mia ragione faranno la scelta.
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