Passione di Gesù
8 settembre – Punto I – Gesù è coronato di spine
Gesù è coronato di spine
Punto I – Finita la flagellazione, i carnefici stanchi si riposano un poco, ma Gesù non si concede neppure un attimo di quiete. Egli rimane a terra tutto insanguinato, perché nessuno gli dà una mano per rialzarsi; vorrebbe rivestirsi dei suoi panni, ma non c’è nessuno che glieli porga, perciò è costretto a trascinarsi carponi per cercarli, spinto ora da uno ora da un altro con percosse e con calci.
Riflessione – Che confusione e che pena per Gesù restare ancora nudo, coperto solo di piaghe, nel freddo, come dice il Vangelo! Ma con che pazienza il vero Agnello di Dio soffre tutto questo senza aprir bocca! Da una parte sa di essere degno di riverenza e di onore, ma vedendosi, dall’altra, così caricato di oltraggi, si umilia e si rassegna alla volontà dell’Eterno Padre. Appena Gesù si è rivestito del suo abito, quegli empi si ricordano che è stato accusato di aver voluto farsi re e vanno quindi da Pilato a domandare il permesso di vestirlo da finto re per divertirsi un po’. Lo conducono perciò nella sala pretoria e, per aumentare il loro divertimento, chiamano tutti i soldati presenti perché assistano al tetro spettacolo in cui verrà eletto re per burla il Figlio di Dio, il Re dei re, il Re del cielo e della terra.
In tutte le offese che si fanno a Gesù devo sempre ricordare che Egli è Dio, perciò nulla lo costringe a sopportare dolori ed insulti se non l’amore, in particolar modo l’amore che ha verso di me.
Colloquio – Ma io, Signore, non trovo in me nulla per cui tu mi debba amare, anzi in me ci sono molti difetti che possono indurti a rifiutarmi. Eppure è vero che tu mi hai amato e continui ad amarmi con un amore vero e costante, confermato dalla tua pazienza prodigiosa. Che tu ami gli innocenti ed i giusti questo lo capisco, ma che lo faccia anche con me che sono pieno di vizi e di cattiveria questo mi è difficile crederlo, ciò nonostante è la verità.
Mio Salvatore, credo fermamente che tu mi ami, perciò mi avvicino a te con fiducia per supplicarti di perdonare i miei peccati e di cambiare il mio modo di vivere secondo la tua volontà, affinché io possa meritare almeno un po’ il tuo favore. Sforzandomi di piacerti sempre più, ti dimostrerò la mia riconoscenza e arriverò al traguardo di amarti per l’eternità.
Pratica – Oltre ad aver espiato il male da noi commesso, Gesù ci ha meritato la grazia di fare il bene. E io farò fruttare questo dono sia non offendendolo più, sia cercando di piacergli con le mie opere buone.
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