Passione di Gesù
7 luglio – Punto III – Impenitenza e disperazione di Giuda
Impenitenza e disperazione di Giuda
Punto III – Pensando alla sua atroce malvagità, Giuda riconosce di essere diventato sgradito a Dio, agli angeli e agli uomini. Stravolto e delirante non sa più a chi rivolgersi; ricorre ai capi della Sinagoga e rivela loro l’angoscia del suo cuore, per avere un po’ di conforto. Ma questi gli rispondono con disprezzo: “A noi non importa nulla della tua inquietudine. Dovevi pensare prima a quello che stavi facendo e prevedere le conseguenze del tuo tradimento”.
Riflessione – Giuda sapeva che Gesù amava i peccatori e desiderava usare misericordia a tutti; sapeva anche che Egli non aveva mai rifiutato nessuno e che, anzi, aveva accolto con tanta dolcezza perfino i peccatori più incalliti. Inoltre poco prima aveva visto Pietro che, dopo aver rinnegato il Maestro, con le sue lacrime di contrizione aveva dimostrato che era possibile ottenere il perdono di qualunque peccato. Poteva quindi farsi coraggio anche lui e ricorrere a Gesù con piena fiducia. Giuda era consapevole poi di essere amato teneramente dalla beatissima Vergine in quanto apostolo di suo Figlio, perciò, se fosse ricorso a Lei pentito ed umiliato, avrebbe certamente ottenuto il suo intervento come mediatrice ed avvocata. Ma tutte queste cose non sfiorano neppure l’anima di quel disgraziato. Per lui fu fatale, quindi, non tanto l’aver tradito il Salvatore, quanto l’aver rifiutato di confidare nella sua misericordia. Non gli erano neppure mancate le ispirazioni divine, ma aveva preferito non ascoltarle facendosi accecare dalla passione alimentata dalla tentazione diabolica.
Colloquio – Mio Dio, io temo che il demonio mi assalga con questa tentazione e mi mostri la quantità dei miei peccati soprattutto nell’ora della mia morte, per farmi disperare della tua misericordia. Adesso per allora io mi rivolgo a te, Padre: abbi pietà di me e non permettere che io perda la speranza di cantare in eterno le tue lodi. Libera la mia anima non solo dal nemico infernale, ma anche dall’orrore e dal timore che provo per lui. Maria Santissima, rifugio dei peccatori, assistimi e difendimi da questo essere crudele; e prega per me affinché io speri nella misericordia di Dio durante tutta la vita, specialmente nell’ora della mia morte.
Pratica – Mi abituerò, mentre sono sano, a compiere spesso atti di speranza, per esercitarmi a farlo nell’ora della mia morte.
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