Passione di Gesù
7 aprile – Punto VI – Gesù suda sangue nell’orto del Getsemani
Gesù suda sangue nell’orto del Getsemani
Punto VI – Dopo aver considerato i motivi per i quali la volontà di Gesù è tanto angustiata dal dolore e dall’odio dei peccati, dobbiamo ancora aggiungere una cosa molto importante: la sua volontà ama infinitamente Dio e desidera la sua gloria. Affinché l’umanità di Gesù fosse un olocausto perfetto in espiazione delle nostre colpe, anche l’anima doveva essere sacrificata, quasi consumata. Per riuscire a capire ancora meglio il sacrificio di Gesù, dobbiamo pensare che la sua anima umana era stata creata apposta da Dio, perché lo amasse in un modo ineffabile e che, perciò sia stato proprio l’amore per Dio l’arma che l’ha ferita ed il fuoco che l’ha quasi completamente consumata. Quindi l’amore per Dio e il dolore di contrizione per le offese fatte a Lui avevano la stessa intensità.
Riflessione – Nei martiri l’amore di Dio mitigava i dolori, in Gesù lo stesso amore li aumenta, facendogli vedere un folto esercito di peccatori pronto a combattere contro l’Onnipotente per sbalzarlo dal suo trono e, se fosse possibile, per ucciderlo ed annientarlo. Egli ama Dio in una maniera del tutto particolare, dato che la sua anima è intimamente unita al Verbo, perciò, vedendo quanto il Creatore sia disprezzato ed offeso dalle sue ingrate creature, prova un dolore così acuto da agonizzare e sudare sangue fino al punto di sentirsi mancare.
Colloquio – Applicando a me queste riflessioni, devo cercare quale sia il vero motivo per cui ho poco, anzi pochissimo dolore dei miei peccati. Tutto nasce dal fatto che nel mio cuore c’è poco, ma molto poco, amore per Dio. È proprio vero, o mio Signore, che non ti amo, altrimenti mi pentirei di averti offeso. Solo tu, però, puoi concedermi questo amore, che è un tuo dono gratuito. Io desidero amarti, perché desidero anche provare dispiacere per le mie colpe, per la mia cattiveria e per non averti amato, ma soltanto offeso. Mio Dio, affrettati a realizzare questi miei desideri, in modo che una buona volta, ma davvero, io possa offrirti tutto me stesso. Padre celeste e buono, ti chiedo questa grazia in nome di ciò che più ti è caro, in nome cioè di quel reciproco amore con cui tu ami Gesù e sei da Lui riamato.
Pratica – Cercherò in me il motivo per cui non amo Dio. Se troverò che deriva dal troppo amore per le creature, distaccherò il mio cuore da esse, specialmente da quelle che mi allontanano da Lui.
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