Passione di Gesù
6 novembre – Punto III – Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce
Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce
Punto III – Voglio pensare a Gesù come ad un re che ha fatto della croce l’insegna del suo nuovo regno. I prìncipi del mondo hanno come emblema della loro grandezza il diadema sul capo o lo scettro nella mano destra; Gesù invece ha la croce sulle spalle. I Profeti avevano detto che il Messia avrebbe portato il suo principato sulle spalle e che non avrebbe realizzato il suo potere con l’oro, ma con il legno. Ora le profezie si sono completamente avverate: con la croce Egli ha soggiogato l’Inferno e trionfato sui nemici ed ha reso più ampio il regno della sua Chiesa militante e trionfante.
Riflessione – Anima mia, contempla il tuo Re che procede verso il Calvario trascinando la croce: ora si volta indietro per farti capire con la parola e con l’esempio che chi vuole seguirlo deve portare la croce insieme a Lui. Egli non costringe nessuno, ma invita, e non invita soltanto alcuni, ma tutti, religiosi e secolari, potenti e sconosciuti. Ascoltalo: ti sta dicendo che, per la tua debolezza, non è sufficiente che Lui porti la sua croce, ma che anche tu devi collaborare.
Dio Onnipotente, ammiro il perfetto equilibrio con cui la tua misericordia si fonde con la tua giustizia. Gesù ha espiato per i nostri peccati, ci ha donato i suoi meriti e ci chiede solo di seguirlo con la nostra croce, che non sarà mai pesante come la sua. Egli non avrebbe potuto fare di più per noi, né esigere di meno per farci guadagnare il suo regno celeste non solo per misericordia ma anche per giustizia.
Colloquio – Gesù mio, quanto sei buono a permettermi di entrare in Paradiso con così poca fatica! A pensarci bene, mi pare che la croce che porto per andare all’Inferno sia più pesante di quella che tu mi imponi per guidarmi verso il cielo. Devo riconoscere che l’ambizione, l’invidia, l’ira, l’odio, la vendetta, la lussuria, la gola e tante altre mie passioni mi procurano disagio, ansia ed insoddisfazione. E in più mi preparano un’eternità disperata. So che invece l’umiltà, la carità, la castità, la temperanza, la pazienza e tante altre belle virtù sono croci dolci e leggere; e so anche che portandole arriverò ad un’eternità beata. Eppure preferisco dannarmi con le croci faticose che salvarmi con quelle soavi.
Mio Dio e mio Re, riempimi della tua grazia e io ti seguirò dovunque portando la croce che tu mi offri.
Pratica – Non ho difficoltà a portare le croci della carne e del mondo, perché amo entrambi; domanderò perciò a Gesù di amare Lui sopra ogni cosa, in modo che possa portare senza fatica anche la sua croce.
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