Passione di Gesù
6 giugno – Gesù è schernito nella casa di Caifa
Gesù è schernito nella casa di Caifa
Punto VIII – È indicibile ciò che Gesù ha patito quella notte in casa di Caifa. San Luca, dopo aver parlato di sputi, schiaffi ed irrisioni, conclude che i Giudei hanno continuato ad insultarlo e a tormentarlo anche in altre maniere, specialmente con molte e gravi bestemmie.
Riflessione – Per poter capire quanto sia grande la pazienza di Gesù, basta contemplarlo in quelle condizioni. Ora è facile riconoscere in Lui l’uomo descritto dai profeti, il più disprezzato, il più avvilito, l’ultimo di tutti i figli d’Adamo; un uomo che fa ribrezzo come se fosse un verme, rifiutato e schernito dagli altri uomini, giunto fino al totale annientamento. I Profeti e gli Evangelisti hanno riportato con diligenza molte cose orribili che riguardano il Salvatore, senza alcuna vergogna di renderle note, perché hanno ritenuto di dar gloria a Dio facendo vedere fino a qual punto fosse giunta la sua carità, che ha voluto patire tutte quelle umiliazioni. E poi hanno giudicato questa narrazione utile per noi, affinché da questa fossimo stimolati ad ammirare e a ringraziare senza sosta quest’Uomo-Dio per tutto ciò che si è degnato di sopportare per la nostra salvezza. Impariamo quindi a non arrossire, ma anzi a vantarci ed a consolarci per essere chiamati ad imitarlo in occasioni simili.
Colloquio – Ti ringrazio, amoroso Gesù, per tutti i patimenti che hai sopportato nel corpo e nell’anima per me, e ti prego di gradire questo mio grazie, anche se fatto con spirito debole e cuore tiepido. Desidero imitarti sopportando qualunque disprezzo ed umiliazione per te, e so bene che potrei averne l’occasione da un momento all’altro. Ma riuscirò a mettere in pratica ciò che desidero? Purtroppo, conoscendo la mia svogliatezza e la mia incostanza, non ne sono molto sicuro, ma confido in te, Signore, e nel tuo aiuto. Prepara il mio cuore in modo che io ami sempre di più l’umiltà, tanto che diventi per me motivo di gloria; infondi in me la tua forza, perché solo così il mio spirito potrà rianimarsi e proseguire il suo cammino con fermezza.
Pratica – Penserò spesso a ciò che Gesù ha patito per me, per dispormi a patire anch’io qualcosa per Lui. E quando non mi sentirò propenso a farlo, almeno mi umilierò detestando la mia superbia e la mia ingratitudine.
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