Passione di Gesù
4 settembre – Punto VII – Gesù è flagellato alla colonna
Gesù è flagellato alla colonna
Punto VII – Era necessario che il Salvatore del mondo fosse flagellato, affinché si adempissero le profezie della Scrittura. Qui si legge anche che nessun flagello avrebbe osato accostarsi al tabernacolo della sua umanità, ma questo dev’essere inteso nel senso che nessuno avrebbe potuto farlo patire, neanche con una sola percossa, se Egli non l’avesse permesso.
Riflessione – Anima mia, alza gli occhi della fede e guarda l’Eterno Padre che dall’alto dichiara che è stato Lui a punire il suo diletto Figlio con una flagellazione tanto crudele, e non questi manigoldi che sono soltanto strumenti della sua divina giustizia. Domandiamogli perché ha usato tanta severità contro l’adorabile persona del suo Unigenito; per bocca del Profeta ci risponderà che così ha deciso perché detesta profondamente il peccato. Avviciniamoci ora a Gesù per chiedergli: “Figlio di Dio, che male hai fatto per meritare una pena tanto crudele e disonorevole?”. Sarà la nostra coscienza a rispondere che Egli è innocente e che siamo stati noi a peccare: assumendosi un castigo così duro, vuol farci capire che il peccato è un male veramente grave.
Colloquio – Maledetto peccato, sei davvero un grande male, se per te il Figlio di Dio fa una penitenza così rigorosa! Non si può non provare orrore per te guardando quelle sante carni lacerate dai flagelli e ricoperte di piaghe. Capire dalla flagellazione questo male e decidersi ad imitare Gesù nel fare penitenza dovrebbe essere una cosa sola.
Senti, anima mia, la voce del tuo Signore che ti parla dalla colonna, come dalla colonna di nubi parlava al popolo di Israele, e ti predica la penitenza con tante parole quante sono le ferite del suo corpo.
Gesù mio, io ti ascolto, ma al solo sentir nominare la penitenza mi spavento e provo una profonda ribellione. Fammi capire tu quanto essa sia indispensabile per cooperare alla tua Passione e meritare il perdono dei peccati. Ho avuto il coraggio di diventare un peccatore, ma non l’ho per essere penitente. Ti supplico, Gesù buono, per quei flagelli intrisi del tuo sangue, che bacio ed adoro, e per la carità con cui li hai sofferti, infondi in me un santo amore alla sofferenza. E poiché ho usato il corpo e l’anima per peccare, dammi la forza per servirmi di entrambi anche per riparare le offese recate alla tua divina Maestà.
Pratica – Rifletterò su come ho usato i cinque sensi del corpo per offendere Dio e farò in modo che essi siano per l’avvenire i miei strumenti di mortificazione e di penitenza.
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