Passione di Gesù
4 gennaio – Punto II – Congiura dei Giudei contro Gesù
Congiura dei Giudei contro Gesù
Punto II – La passione predominante che spinge sacerdoti e farisei ad infierire contro Gesù è l’invidia. Essi vedono che la gente ammira i suoi prodigi e che ne è entusiasta; sono gelosi della sua popolarità e, temendo di perdere la stima e l’affetto del popolo, oltre alle grandi entrate che ne ricavano, per pura invidia, alimentata dall’avidità e dall’ambizione, decidono concordemente di togliere dal mondo il più santo fra gli uomini.
Riflessione – Quanto male e quanta rovina semina l’invidia tra le anime! Non ne sono immuni neanche le persone spirituali e, per quanto si parli contro di essa, non si riesce a porvi rimedio, perché generalmente la si ritiene una colpa non grave e quindi non è né considerata né temuta. Eppure da essa deriva, senza che ce ne accorgiamo, la nostra eterna rovina.
Esaminiamo i segreti profondi della nostra coscienza e forse vi troveremo nascosta questa subdola passione che, come una lenta febbre, ci infiacchisce e ci consuma. A me piace essere stimato, perciò provo dispiacere quando mi accorgo che qualcuno è più considerato, più lodato e più amato di me. La carità esige che io mi rallegri per il bene del mio prossimo, come di un bene mio; ed ogni sentimento che si oppone a questa carità è un vero atto di invidia.
Ora, stando così le cose, come ti trovi tu, anima mia, davanti agli occhi di Dio?
Colloquio – Mio Dio, sono molto preoccupato per la cattiveria del mio cuore; spesse volte mi rattristo per il bene altrui e mi illudo che la mia tristezza sia effetto di zelo; ma chi mi assicura che non sia invece un atto di invidia, tanto più sottile, quanto più nascosta? Con i tuoi occhi luminosi che penetrano gli abissi profondi del cuore, tu vedi, o Signore, questo mio colpevole impulso; eppure io non ci faccio caso, non me ne accuso, né mi impegno a reprimerlo. Con l’esercizio della carità, rallegrandomi del bene altrui, potrei essere santo, invece, con l’invidia mi angustio, mi rammarico e, imitando i Giudei, precipito di peccato in peccato.
Mio Dio, che nella tua Sacra Scrittura mi insegni che l’invidia è un vizio proprio del diavolo, che odia e perseguita l’uomo solo a causa del bene che tu gli fai, aiutami a conoscere e a detestare sempre di più questo pessimo vizio.
Pratica – Nel mio esame di coscienza rifletterò sull’invidia; trovandomi colpevole me ne accuserò e mi pentirò, proponendo di resistere fin dal suo primo impulso.
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