Passione di Gesù
4 dicembre – Punto III – Gesù promette il Paradiso al buon ladrone
Gesù promette il Paradiso al buon ladrone
Punto III – Sono due i ladroni crocifissi, ma mentre uno si converte, l’altro non cede e rimane un bestemmiatore ostinato. Simili nel compiere il male, subiscono lo stesso supplizio, ma ora non sono simili nella disposizione del cuore e nel modo di concludere la loro vita; infatti uno si pente, si salva e va in Paradiso prima di Pietro, mentre l’altro non rinnega i peccati, si danna e segue Giuda all’Inferno. Soltanto uno quindi si salva, benché Gesù versi per entrambi il suo sangue. Se è nostro dovere ammirare l’opera della grazia che aiuta il primo con forza ed in modo straordinario, non dobbiamo, però, indagare sul perché solo a lui sia concessa una grazia tanto efficace, ma dobbiamo adorare il giudizio di Dio ed imparare anche a temerlo.
Riflessione – Questo momento è una figura di ciò che avverrà nel giudizio finale. Come nel tribunale della croce Gesù concede il Paradiso al ladro buono che sta alla sua destra, e condanna all’Inferno il cattivo che sta alla sinistra, così farà anche quando verrà a giudicare i vivi e i morti; avrà alla destra gli eletti e alla sinistra i malvagi. Chiamerà quelli con sé nella gloria e condannerà questi alla pena eterna. Riflettiamo sullo stato della nostra coscienza e impariamo a non fare affidamento su noi stessi, ma ad umiliarci davanti agli imperscrutabili giudizi della Maestà divina.
Colloquio – Prostrato davanti a te, io venero, mio Dio, gli alti misteri della tua infinita sapienza, incomprensibili alla mia povera mente. Se considero i miei innumerevoli peccati, ho motivo di temere di essere relegato dalla tua giustizia tra i malvagi; se invece penso, Gesù mio crocifisso, alla dolorosa Passione che hai sofferto per me, ho buoni motivi per sperare di essere destinato dalla tua misericordia a gioire tra gli eletti. Intanto, però, non sapendo se starò alla tua destra o alla tua sinistra, temo di offendere la tua giustizia e spero nella tua misericordia. Ti supplico, mio Salvatore, concedimi la grazia di stare ai piedi della tua croce tra la speranza e il timore, ma in modo tale che la speranza non mi renda borioso e il timore non mi scoraggi.
Io ti temo come Giudice, ma ti amo come Padre e confido nella tua bontà di essere accolto con gli eletti in Paradiso.
Pratica – Considererò diabolici i pensieri della predestinazione che provocano in me turbamento. Dio non agita mai, ma consola tutti specialmente gli umili.
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