Passione di Gesù
31 luglio – Punto I – Gesù è schernito nella corte di Erode
Gesù è schernito nella corte di Erode
Punto I – I Giudei temono che Erode voglia liberare Gesù, quindi, più che mai ostinati, ripetono a voce alta le loro accuse. Ma vedendo che queste non servono a nulla, è facile che i capi dei sacerdoti, per inasprire il re, gli rammentino i bambini fatti morire da suo padre a causa di quell’uomo, che fin dalla nascita era chiamato re dei Giudei. Gli fanno presente poi che a causa della dottrina di quel prigioniero egli stesso era stato rimproverato da Giovanni Battista per il suo concubinato, e vi aggiungono tutte quelle maligne insinuazioni che possono esasperare un animo superbo e crudele.
Riflessione – È tutta invidia folle e cieca che si nasconde sotto le apparenze dello zelo. E Gesù continua a tacere. Egli sa che parlando guadagnerebbe la reputazione di saggio, mentre, tacendo, quella di ignorante e di sciocco. Ciò nonostante col suo silenzio dimostra di preferire quest’ultima ad un’inutile ostentazione della sua sapienza. Il mondo non può capire il valore di questa scelta, perché non sa neppure lontanamente dove siano nascosti i tesori della vera sapienza. E se nel mondo ci sono tanti stolti è perché sono senza numero coloro che parlano solo per essere considerati saggi. Qui Gesù ci fa vedere quanto sia prezioso il silenzio, mentre non apre bocca né per umiliare i suoi persecutori, né per esaltare se stesso.
Colloquio – Divino Maestro, col tuo modo di agire illumini la nostra ignoranza e guarisci la nostra superbia. Proprio tacendo hai mostrato la tua innocenza e la tua sapienza, e ti sei meritato il titolo di agnello venuto tra noi per essere sacrificato.
Gesù mio, abbi pietà della mia pochezza! Tu vedi quanto sono lontano dall’imitarti e quanto inesperto nel tacere. So farlo talvolta quando il mio silenzio può essere giudicato saggezza, ma non so tenere la bocca chiusa quando temo di essere considerato un debole. Mi rendo conto di essere molto superbo, perché chi è umile non ha mai difficoltà a tacere. Per questo mi rivolgo a te e ti prego di comunicarmi il tuo spirito di umiltà. Io oso anche sperare che mi esaudirai perché so quanto apprezzi chi è umile.
Pratica – Talvolta credo che sia proprio necessario parlare per difendermi. Se invece saprò tacere per amore di Dio, sarà Lui a disporre le cose in modo che le mie ragioni vengano capite dagli altri meglio che se avessi parlato.
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