Passione di Gesù
3 gennaio – Punto I – Congiura dei Giudei contro Gesù
Congiura dei Giudei contro Gesù
Punto I – Dopo che Gesù aveva risuscitato Lazzaro e dopo che si era diffusa la notizia di questo strepitoso miracolo, ultimo in ordine di tempo, visto il significato particolare che rivestiva, molti Giudei si convertirono, riconoscendolo vero Figlio di Dio. Alcuni, invece, andarono ad informare i Farisei della grande gloria acquistata da Gesù presso il popolo; allora costoro si riunirono in gran fretta nella casa di Caifa con i capi della Sinagoga, per congiurare contro di Lui. Già altre volte avevano cercato di ucciderlo, ma in questa occasione avrebbero preso la risoluzione definitiva.
Riflessione – È impossibile negare o nascondere la verità del miracolo; ma, mentre ciò dovrebbe spingere quegli empi a venerare e ad ammirare ancora di più Gesù, è, invece, occasione di inasprimento, visto che fa aumentare il loro implacabile odio contro di Lui.
A quali azioni mostruose può portare una cattiva inclinazione! È questo un punto su cui devo riflettere, quando medito la Passione di Gesù. Essa, secondo il giudizio del mondo, fu causata dalla cieca avversione dei capi dell’ebraismo, mentre, secondo il giudizio di Dio, dai miei peccati. E da dove nasce ogni mio peccato, se non dal mio disordine interiore, soprattutto da quella passione che è dominante su tutte le altre?
Colloquio – Le vite dei Santi ci insegnano che essi sono divenuti tali per aver mortificato le loro passioni; ma tutti i veri cristiani hanno sempre lottato contro di esse per guadagnare il Paradiso; invece io, peggiore dei Giudei, troppe volte me ne sono servito per congiurare contro di te, mio Dio. Tu hai destato nella mia natura gli istinti, affinché mi servissi di essi per esercitarmi nella virtù, mentre io ne faccio uno stimolo e uno strumento di vizio.
Nel mio cuore, come nella casa di Caifa, io chiamo a raccolta, di quando in quando, queste passioni, le quali poi provocano offese mortali contro di te. Vorrei tanto, però, trovare qualche rimedio o qualche via d’uscita. Soltanto tu, mio Dio, puoi aiutarmi in questo; umilmente, quindi, ti supplico di concedermi la grazia di approfittare della Passione di Gesù, per frenare i miei istinti e tenerli sempre sottomessi alla ragione e alla fede, secondo i tuoi comandamenti. Mi sento tanto fragile e incline al vizio, ma la tua sapienza, la tua misericordia e la tua grazia sono ben più potenti ad aiutarmi e a confermarmi nel bene, di quanto non lo sia io a precipitare nel male. Io temo più di tutto la mia superbia, poiché non la conosco a fondo; ma contro di essa, che è la radice di tutti i vizi, dammi luce e forza, tu, che sei maestro d’umiltà e guida degli umili.
Pratica – Appunto perché non conosco la mia superbia, devo impegnarmi a cercarla in me; seguirò i pensieri, i desideri, le intenzioni, le parole e le opere che giudico più virtuose.
Lascia un commento